Le indagini dei Nas sulle cause dell’inquinamento idrico

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Un primo step di indagine sull’inquinamento idrico a Ragusa è stato parzialmente concluso. Su disposizione della Procura, i Carabinieri del nas e, in un caso, gli Agenti della polizia provinciale, hanno proceduto al sequestro preventivo di tre aziende agricole che potrebbero essere coinvolte in questo caso di inquinamento dell’acqua.

Si attende adesso la convalida del sequestro da parte del Gip e poi si definiranno le modalità da seguire.

Per le prime due aziende si parla di un complessivo di 215 capi di bestiame. Il reato contestato è inquinamento idrico a seguito di uno smaltimento dei reflui non conforme alla legge,  e la procura ha ipotizzato il reato, tuttora al vaglio degli inquirenti, di avvelenamento colposo di sostanze destinate all’alimentazione, come appunto il prezioso liquido. 

Risultano iscritte nel registro degli indagati sette persone.

 

Intanti, nell’ambito dei controlli che stano eseguendo carabinieri del nucleo antisofisticazione di Ragusa per il problema dell’inquinamento idrico, gli accertamenti sono stati estesi anche ad altri ambiti, per i quali sono state riscontrate delle irregolarità. Infatti tre allevatori di bovini di Ragusa sono stati denunciati per smaltimento di rifiuti in difformità alla normativa vigente. Secondo i controlli effettuati dai militari, pare che i sistemi di smaltimento degli escrementi dei capi di bestiame non fossero conformi a quanto richiesto per legge.

 

 

Per quanto riguarda l’emergenza idrica nel territorio comunale, derivata dalla chiusura di due pozzi inquinati e che ad oggi rimangono chiusi, l’Ufficio comunale di Protezione Civile che coordina le operazioni di rifornimento a mezzo autobotti ha riorganizzato il servizio. Da domani, si procederà al rifornimento per zone e secondo un calendario ben preciso, per accorpare le aree in cui viene richiesto l’intervento e per evitare duplicazioni del rifornimento nelle stesse zone.

Inoltre è stato deciso da Palazzo dell’Aquila che da stasera a partire dalle 20 si procederà alla chiusura per 48 ore dell’adduttore che porta l’acqua nelle zone di viale Europa e viale delle Americhe. Un provvedimento resosi necessario per consentire l’accumulo dell’acqua nel recipiente di contrada Bruscè che andrà a rifornire l’acquedotto delle zone Selvaggio, Bruscè, Via Fieramosca, Via Psaumida, via Terranova, via Paestum e via Pietro Nenni. Insomma la zona alta della città dove si sta registrando la maggiore carenza idrica.

Intanto domani saranno completati i lavori per l’allacciamento dell’acquedotto comunale a quello dell’Asi. Infine è di oggi un intervento di Legambiente che parla di disastro idrico a Ragusa e chiede al commissario straordinario Margherita Rizza la convocazione di un consiglio comunale aperto alla cittadinanza.