Ragusa potrebbe istituire il registro dei testamenti biologici

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Alla stregua di altre città italiane, tra cui Firenze e Torino, anche il Comune di Ragusa potrebbe istituire, presso gli uffici comunali, il registro dei testamenti biologici.

 

Si tratta di una dichiarazione di trattamento in cui si manifesta la volontà di una persona che indica, in anticipo, i trattamenti medici cui essere o non essere sottoposta in caso di malattie o traumatismi cerebrali che determinano un perdita di coscienza permanente ed irreversibile. Un dibattito apertissimo, a livello nazionale, che “piomberà” adesso nell’aula consiliare di Palazzo dell’Aquila.

E’ stato il commissario straordinario, Margherita Rizza, ad inviare ai consiglieri la delibera con la proposta d’istituzione per la discussione e l’eventuale approvazione.

 

In pratica, l’iscrizione al Registro consentirà la conservazione delle dichiarazioni di volontà, il cosiddetto “testamento biologico”, espresse liberamente dai cittadini che lo vorranno.

Le dichiarazioni iscritte nel Registro dovranno indicare una persona alla quale dovrà essere consegnata la documentazione depositata. Una sorta di esecutore o garante della volontà del dichiarante nel momento in cui, a seguito di una patologia grave e irreversibile, questi non sia in grado di manifestare il proprio consenso. Il cittadino potrà presentare personalmente l’iscrizione all’ufficio comunale competente; potrà inoltre consegnare una dichiarazione dalla quale risulta esclusivamente il deposito, presso un notaio, della dichiarazione. Eventuali dichiarazioni successive si aggiungeranno a quelle consegnate in precedenza. Potranno, su richiesta dell’interessato, sostituirle. Potranno richiedere l’iscrizione soltanto i cittadini residenti a Ragusa, ma se cambieranno residenza l’iscrizione rimarrà.

 

Spetterà alla giunta, entro sessanta giorni dall’approvazione del Registro da parte del consiglio, emanare i provvedimenti dettagliati per l’istituzione. Nella delibera, si fa presente che “si è proceduto, attraverso una serie di incontri, a sentire esponenti di associazioni che, su tali questioni, hanno prodotto documenti che hanno consentito all’amministrazione di verificare la validità di tale ipotesi sotto diversi profili (teologici, filosofici, morali, bioetici, costituzionali)”.

 Data la delicatezza del tema, il dibattito potrebbe risultare alquanto polarizzato.

 

[Fonte: Giornale di Sicilia]