Le idee confuse del Governo sull’aeroporto di Comiso

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“Nell’esprimere soddisfazione per la decisione presa dalla commissione Infrastrutture, mobilità e governo del territorio della conferenza delle Regioni e delle Province autonome, che, riunitasi a Roma, non ha preso in esame, di fatto respingendolo, l’atto di indirizzo del Piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale del ministro Passera, che escludeva l’aeroporto Magliocco di Comiso, non possiamo fare a meno di manifestare stupore unita a perplessità per le scelte incomprensibili dell’attuale Governo nazionale sullo scalo in questione”.
Ad affermarlo è Rosario Dibennardo, nella qualità di presidente Soaco, la società che gestisce l’aeroporto. “Infatti – chiarisce Dibennardo – se da un lato Passera ha escluso il Magliocco dal Piano nazionale, dall’altro il collega ministro per il Turismo, Piero Gnudi, nel piano di intervento denominato Turismo Italia 2020 – Leadership, lavoro, Sud, lo fa diventare una delle priorità da attivare a regime nel giro di 24 mesi”.
Nel piano in questione, infatti, a pagina 64, nell’azione 44 che fa riferimento alla necessità di “aprire poche selezionate strutture aeroportuali in aree a forte potenziale di crescita o con forte brand, con focus sui vettori a basso costo e con l’obiettivo di una significativa riduzione dei tempi di collegamento point-to-point”, il primo punto recita: “Aprire aeroporto di Comiso, tra Siracusa e Ragusa, per offrire una base ai voli low-cost e favorire un progetto più complessivo di sviluppo turistico dell’area che favorisca in generale il territorio e dunque anche l’intero sistema aeroportuale siciliano”. “Siamo dunque estremamente stimolati – continua Dibennardo – dal fatto che il ministro per il Turismo pensi a Comiso come una delle infrastrutture su cui potranno essere convogliati i flussi dei visitatori nei prossimi anni per quanto riguarda la Sicilia orientale. Non comprendiamo perché il ministro Passera, invece, abbia deciso di fare la scelta completamente opposta. Qualcosa non torna”.