Nicosia: “Chi sa, denunci”

0

Riferendosi all’attentato perpetrato l’altra notte a Vittoria nei confronti di un’azienda commerciale di Via Generale Cascino, il sindaco Giuseppe Nicosia ha dichiarato che “Vittoria non può svegliarsi con la paura di tornare agli anni del terrore o delle estorsioni o, comunque, degli attentati di qualunque tipo”.

“Diciamo assolutamente no – ha continuato il sindaco – agli atti intimidatori e agli attentati. Quest’ultimo, tra l’altro, avrebbe potuto essere pericolosissimo perché avrebbe potuto procurare la perdita di vite umane. Quindi la città deve ribellarsi; Vittoria deve essere una città libera da qualunque tipo di mafia e di criminalità. Siamo assolutamente certi che le forze dell’ordine, con in testa la Questura, faranno un ottimo lavoro ed assicureranno al più presto i responsabili alla giustizia; noi, però, da parte nostra, dobbiamo denunciare tutto e subito. Il mio è un appello forte a non avere alcun tipo di reticenza  e chiunque sappia qualcosa abbia piena fiducia nelle forze dell’ordine, abbia piena fiducia in una magistratura  e in un’attività inquirente che sono di primo livello e di primo piano; diano tutte le informazioni possibili; chiunque abbia potuto vedere o notare qualcosa, lo riferisca agli inquirenti e dimostri che Vittoria è una città democratica che combatte in tutte le sue componenti la criminalità; oggi è toccato ai titolari di Elios: domani può toccare ad uno di noi. Quindi, come ci hanno insegnato la strage di Vittoria o altro, la criminalità è un problema di tutti, non soltanto di chi ha subito l’attentato. Diamo una risposta forte, immediata, che è quella, appunto, di denunziare subito tutti i movimenti sospetti e tutto ciò di cui si è a conoscenza da parte degli imprenditori, così come da parte di qualunque privato cittadino che abbia visto. Il Comune può e deve fare la sua parte, che è quella di sollecitare le coscienze a denunciare, a testimoniare e ad utilizzare anche il Comune  come luogo da dove poter avviare una campagna di sensibilizzazione forte nei confronti della denuncia e del ripudio dell’omertà”.