Vito D’Antona: “Il centrosinistra garantisca la discontinuità”

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La scelta del sindaco Buscema di non ricandidarsi apre la strada, per il Pd, alla ricerca del nuovo candidato a sindaco e al tentativo di ricomporre una coalizione unitaria del centrosinistra, riallacciando i rapporti con Sinistra Ecologia e Libertà, che è uscita dalla maggioranza a metà legislatura. Vito D’Antona, consigliere comunale di Sel, vorrebbe che di questa coalizione facessero parte anche le altre forze che stanno a sinistra del Pd: non solo il Partito dei Lavoratori rappresentato da Orazio Maggio, ma anche il neonato movimento LiberaModica di Angelo Di Natale e Simona Pitino.

 

Dopo due anni di opposizione al Pd, potrebbero trovarsi le condizioni per un riavvicinamento?

La nostra posizione in questi anni è stata molto chiara: abbiamo cercato molte volte di richiamare il Pd a ricostituire un centrosinistra unito e io continuo ancora a pensare che le dimissioni degli assessori dell’MpA, un anno fa, sarebbero state l’occasione utile per il sindaco di pensare a soluzioni diverse per proseguire l’esperienza amministrativa. Così non fu. Ora è chiaro che stiamo cercando di fare anche a Modica ciò che Sel e il Pd stanno facendo a livello nazionale, con l’idea di evitare frammentazioni controproducenti: se a livello nazionale la cosa è facilitata dal fatto che questi due partiti hanno condiviso negli ultimi cinque anni un’esperienza di opposizione, qui le cose non sono così semplici. Ma il tentativo di ricomposizione lo abbiamo chiesto e stiamo partecipando alla sua realizzazione.  

 

Ricomposizione, sì. Ma a quali condizioni?

Ovviamente quelle di una discontinuità rispetto ai punti del programma che non abbiamo condiviso. Mi riferisco alle politiche urbanistiche, dove l’Amministrazione ha dimostrato una eccessiva propensione a realizzare interventi che avrebbero meritato una forte presa di posizione contraria (il programma di via Fontana, l’immobile dell’Itria, l’edificio di via Trani). Mi riferisco alla questione del Cimitero, che ci ha visti su posizioni nettamente differenziate. E mi riferisco naturalmente alla questione finanziaria: noi non abbiamo condiviso le previsioni di entrata sovradimensionate che c’erano già nel Bilancio 2011; e non abbiamo condiviso – nonostante per senso di responsabilità l’abbiamo votata –l’ultima versione del Piano di riequilibrio, redatta pochi minuti prima che scadesse il tempo per approvarlo. Se attorno a queste questioni ci sarà un ripensamento, ci sarà un nuovo programma, ci sarà il rispetto di valori di sinistra – l’urbanistica controllata, un Piano di riequilibrio che tenga conto dei più deboli – noi siamo disponibili.

 

Cosa le fa pensare che ci sarà questo “ripensamento”?

Penso che il fatto che il sindaco Antonello Buscema abbia annunciato di non ricandidarsi e l’assessore Peppe Sammito di non volersi candidare – parliamo di uomini di cui ho enorme stima e rispetto, ma che hanno contraddistinto fortemente le scelte che noi non abbiamo condiviso – possa aiutare il ragionamento. Naturalmente vorremmo che assieme a noi ci fossero anche le altre forze della sinistra.

 

In questo caso lei condividerebbe l’ipotesi delle Primarie? Sel sarebbe interessata a partecipare con un proprio candidato?

Intanto vediamo se siamo d’accordo sul programma, dopo di che decideremo il modo per arrivare alla scelta del candidato: se riuscissimo a individuare una persona che fa sintesi tra tutti, potrebbe non esserci bisogno delle Primarie.

 

Data la presenza di molte forze che si stanno collocando al centro, si rischia di ripetere il copione di cinque anni fa, con apparentamenti necessari dopo il primo turno?

Io penso che con una coalizione forte di centrosinistra, con un programma chiaro e persone spendibili, possiamo essere abbastanza forti da evitarlo, lo dico senza voler offendere candidati (o autocandidati) che si fanno avanti in questi giorni. Se così non dovesse essere, penso che valuteremo tutti insieme, sulla base dei programmi, la cosa migliore da fare.