Via Paestum verrà chiusa nei primi giorni di maggio

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Via Paestum verrà chiusa. Sembrano non esserci più dubbi e ad annunciarlo – esprimendo sconcerto, frustrazione e impotenza  – è il Comitato “No al muro, Passaggio sicuro”, che è nato proprio per impedire che ciò avvenisse.

“In Prefettura – ricorda il referente Sergio Firrincieli – dopo una lunga ed estenuante discussione , si era addivenuti alla seguente soluzione: il Comune , nelle persone dei suoi tecnici, continuava a progettare con la sopravvisione del Comitato, il sovrappasso pedonale , mentre l’ Ing. Cucinotta di Rfi, doveva, ritornato a Palermo, ricalcolare la percentuale di rischio attuale del Passaggio a livello. Poi, sulla base di questi elementi, ci saremmo dovuti reincontrare, e magari, alla luce dei nuovi elementi statistici e matematici procrastinare qualsiasi decisione definitiva (il Muro)”.

Ma a quanto pare nei giorni scorsi i vertici di Rfi sono tornati a scrivere al Prefetto e al Commissario cittadino una lettera disponendo la chiusura al traffico veicolare del passaggio a livello, lasciando ancora per un anno a raso della linea ferrata, solo un passaggio pedonale, in attesa ,che venga realizzato il sovrappasso pedonale.

“Giovedì 14 marzo – denuncia quindi Firrincieli – i tecnici del comune hanno fatto i rilievi nel sito e provvederanno, entro e non oltre il 6 di maggio alla chiusura al traffico veicolare in via Paestum. Siamo sicuri che le nostre massime Istituzioni con cui ieri abbiamo parlato, quanto prima si muoveranno , al fine di non fare cadere nel vuoto le ragioni, le esigenze,  e le speranze dei cittadini, che ancorchè illegittime, meritano comunque rispetto, e non di essere turlupinate, raggirate e spocchiosamente derise. Siamo grati al Prefetto per la rinnovata disponibilità ad interpretare i nostri intenti e ad inoltrarli ad Rfi. Speriamo che si trovino nuovi spiragli per la riapertura delle trattative. Ovviamente considerando devastante la chiusura di via Paestum, all’indomani della sciagurata eventualità, chiederemo a chi di dovere di verificare, a partire dalla stipula della convenzione con Ferrovie e via di seguito per 20 anni, se ci sono state negligenze e di quanti se ne  sono  resi protagonisti. Pensiamo che a perderci e a pagare non possano essere sempre i cittadini!”.