Si fingevano impiegate dell’Asp per truffare gli anziani: due donne a giudizio

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Si fingevano impiegate dell’Asp per entrare a casa degli anziani da derubare. Concluse le indagini dirette dal sostituto procuratore Gaetano Scollo e coordinate dal procuratore Francesco Puleio a seguito delle quali due donne, Rosa e Giuseppina Crescimone, zia e nipote di 47 e 27 anni, dovranno rispondere in concorso di furto pluriaggravato. I fatti che hanno inchiodato le due imputate, una terza non è stata ancora identificata, sarebbero accaduti a Ispica in danno di tre anziane pensionate alle quali, in tre diverse occasioni, le donne avrebbero sottratto un bottino di circa 3.500,00 euro in contanti, oltre a numerosi oggetti preziosi fra quali alcuni orologi. La tattica adottata era sempre la stessa, prima carpivano la fiducia degli anziani presentandosi come impiegate  dell’Asp con l’incarico di effettuare controlli sul loro stato di salute e poi, mentre una fingeva di controllare le ricette mediche chiedendo all’anziana di mostrarle i medicinali, l’altra approfittava per sottrarre dai cassetti di casa gli oggetti di valore. Mentre Rosa Crescimone al momento è  detenuta per altra causa nel Carcere di Trapani, la nipote Giuseppina è agli arresti domiciliari nel campo rom di Roma dove, appunto, risiederebbe.