“Mare nostrum”: la droga era destinata al Medio Oriente

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La tonnellata di hashish trovata dai finanzieri a bordo dell’imbarcazione turca “OSAMN HASRETLER”, fermata la notte tra sabato e domenica scorsi in acque internazionali, pare non fosse destinata al mercato italiano. Seguendo le rotte tracciate dai componenti dell’equipaggio, i cinque turchi arrestati, pare che il natante sia salpato dal Libano abbia fatto rifornimento nei paesi del Nord Africa e stava rientrando in Libia, quando è stato intercettato dalle fiamme gialle. Inoltre i cinque aspiranti ufficiali della Marina Mercantile egiziana in tirocinio che si trovavano a bordo, risultati estranei ai fatti, sono stati accompagnati a Roma nella loro ambasciata in attesa di rientrare nel loro Paese. E’ ancora fitta l’attività investigativa condotta dalla Guardia di Finanza e coordinata dalla Procura della Repubblica di Modica nell’ambito dell’operazione “Mare Nostrum” che ha portato ad intercettare e bloccare l’imbarcazione, all’arresto dei cinque componenti dell’equipaggio e al sequestro di una tonnellata di hashish.
E’ stato l’incrocio di varie attività di intelligence di carattere internazionale a far scattare i controlli. La nave turca è stata agganciata dal personale del pattugliatore STANISCI che dopo aver ricevuto l’autorizzazione al controllo in acque internazionali da parte delle Autorità preposte della Turchia,  è salito a bordo. All’alba di domenica, poi, la nave turca ha attraccato al porto di Pozzallo.