Musica e anima: il binomio dell’Unitre di Modica

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“Non si vede bene che con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”.

 E’ uno dei tanti messaggi che ci vengono trasmessi dalla lettura del “Piccolo Principe” di Antoine de Saint Exupery che costituisce il leit-motiv del percorso educativo-musicale del Coro dell’ Unitre di Modica, curato e diretto dal Maestro Orazio Baglieri.

Dicevo di percorso educativo-musicale: l’alfabetizzazione e la cura della tecnica vocale, la sottolineatura delle diverse tonalità e delle altezze dei suoni, la capacità di creare unisono e armonia nei canti a più voci, la non semplice e pur riuscita realizzazione dei cori “a cappella”, costituiscono gli elementi sostanziali della professionalità del Maestro Baglieri che crede, fortemente, in tale impegno di “qualità musicale”, ma fanno parte, anche, del cammino di crescita, da parte di noi coriste che, da una iniziale adesione di semplice, piacevole ritrovo di gruppo canoro, ci andiamo arricchendo di conoscenze, emozioni ed esperienze umane, sociali e culturali insperate e impensabili.

Ne è testimonianza la recente partecipazione al “Festival dei Cori UNITRE di Sicilia”, svoltosi al Cine-teatro Golden di Palermo, il 5 Maggio 2013.

I brani eseguiti dal Coro e accompagnati, magistralmente, al pianoforte, dal Maestro Giorgio Cannizzaro, come “La risata” di G.Martini, “Noi siamo zingarelle”, tratto da “Traviata” di G.Verdi, brani dal carattere brillante e, in particolare, la dolcezza del “Coro a bocca chiusa”, tratto da “Madama Butterfly” di Puccini, sono riusciti nell’intento di trasmettere al pubblico, che ne ha dato atto, alla fine dell’esecuzione, quelle emozioni che, sicuramente, erano nell’intento degli Autori che ci  hanno lasciato queste opere memorabili.

E dunque, la Musica e l’Anima, la Tecnica e il Cuore, in un binomio inscindibile, convivono in armonia e permeano le varie “performances” musicali a cui il Coro ha già partecipato.

Non esibizione canora, né sfoggio di bravura, ma convinzione che, uniti, si può creare qualcosa di positivo per sé e per gli altri, certezza che vivere, finchè ci è dato, è gioire, amare e donare.

 E la musica e il canto, da sempre, esprimono, al meglio, questi sentimenti

“Il piccolo Gabbiano Jonathan comprende che, oltre che del cibo, un gabbiano vive della luce e del calore del sole, vive del soffio del vento, delle onde spumeggianti del mare e della freschezza dell’aria”.

 

Maria Colombo