Territorio e viabilità, l’incubo corre per strada

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Partendo subito dal presupposto che chi scrive non è una esperta di settore, alcune valutazioni risulterebbero semplici anche a “occhio nudo”. Il nostro territorio soffre di un gap strutturale che ci distanzia di molto da altre regioni ed altre nazioni europee. Strade e ferrovie, per esempio, risalgono a più di tre generazioni passate. Anzi, il gap che si nota è inversamente proporzionale alla grandezza della Sicilia che, tra tutte le regioni italiane, è la più vasta. E’ assurdo ma è così. Cercare responsabilità e colpe è inutile quanto facile, scontato e demagogico. Possiamo solo dire che anche in questo caso, generazioni di politici si sono abbondantemente “rilassate” sul problema. Prendiamo ad esempio la SS 115 che da Siracusa arriva a Trapani. Verrebbe da dire che per fortuna qualcuno l’ha fatta, altrimenti…Oppure il raddoppio della  514 Ragusa/Catania. Qualcuno ha notizie? Entro febbraio dicono… E le strade provinciali? Ne vogliamo parlare? Tralasciamo quelle urbane nei vari comuni. Meglio non approfondire…Ma andiamo allo specifico. Oggi la nostra provincia ha l’opportunità di divenire un autentico catalizzatore di turisti e di imprenditori grazie all’aeroporto che , dopo anni di problemi, è finalmente operativo da otto mesi. Dunque il paradosso  è quello di ritrovarsi una struttura realizzata secondo le più moderne tecniche ma di arrivarci da strade che fanno invidia ai più bucolici tratturi. Le energie vengono sprecate per decidere chi deve appendersi medagliette, a tutti i livelli, per avere dato un grande contributo alla realizzazione ed all’apertura dell’aeroporto. Va bene, abbiamo capito, hanno collaborato tutti. Ora però sarebbe anche il caso di cominciare ad occuparsi di come andarci e venirci da questo “aeroportino”, come lo definì qualcuno impropriamente. Ma la viabilità non è che la dobbiamo per forza legare all’idea di un aeroporto senza il quale è inutile fare strade civili. Questo binomio non funziona. Le strade vanno fatte e/o messe in sicurezza, perché in questa provincia iblea, ci vivono circa 300.000 persone che si spostano da un comune all’altro, da una provincia all’altra e che, ad esempio, per arrivare a Palermo o Trapani, devono impiegare almeno sei ore tra andata e ritorno in un percorso da incubo. E ancora parliamo di possibile viabilità se neanche si riesce a fare un salto in breve tempo nel nostro capoluogo, o se magari in queste mulattiere ci scappa il morto? Mah…che Dio ci guardi. ( Nella foto un tratto della SS 115).