“Ragusa sta con Di Matteo”, dice Libera ma non solo

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Le frasi del Don Chisciotte di Guccini riecheggiano sulle scale del Tribunale di Ragusa, versi che parlano di una lotta tanto impari quanto necessaria contro il “male” ed il “potere”, spettri di un mondo tetro che non si può continuare a far finta di non vedere. Questo uno dei momenti che hanno animato la breve, semplice manifestazione di solidarietà promossa venerdì sera dal coordinamento provinciale di Libera nei confronti del Procuratore Nino Di Matteo, oggetto di minacce di morte da parte delle organizzazioni mafiose e, nelle scorse settimane, di un ordine di omicidio proveniente dal boss Totò Riina. “Non possiamo ripetere gli stessi errori – ha dichiarato davanti ad una cinquantina di manifestanti il coordinatore provinciale Giorgio Abate – lasciando ancora una volta da soli quegli uomini che si stanno battendo per la ricerca della verità. Questa è infatti l’unica giustizia di cui abbiamo bisogno”. “Giorno dopo giorno – ha continuato la professoressa Tina Petrolito – è nostro dovere declinare, ognuno nel proprio ruolo di cittadino, le scelte coraggiose di uomini come i pm della trattativa Stato-mafia”. Pochi altri gli interventi che si sono succeduti a ridosso di uno striscione, poggiato nei pressi dell’androne del tribunale ibleo, sul quale era scritto “Ragusa sta con Di Matteo”. In apertura il sindaco Federico Piccitto ha manifestato la piena adesione all’iniziativa da parte dell’amministrazione comunale. “Importante fermarsi a riflettere – ha sottolineato il primo cittadino – sul senso delle parole verità, giustizia, legalità. Valori troppo spesso cancellati dal silenzio davanti alle prevaricazioni ed ai soprusi. Occorre non abbassare mai l’attenzione, a tutti i livelli, sui comportamenti che hanno agevolato l’ascesa dei fenomeni mafiosi”. Piena adesione anche da parte della diocesi di Ragusa, rappresentata da Gianpiero Saladino, direttore dell’ufficio Comunicazioni sociali, e dalla CGIL nella persona di Nicola Colombo, segretario della Camera del lavoro iblea. La manifestazione si è chiusa dopo l’intervento del professor Giovanni Firrito della Pax Christi il quale ha ricordato la figura di Giuseppe Dossetti, uno dei padri costituendi e fra i principali promotori dello spirito di libertà e di giustizia che caratterizza la Carta fondativa della Repubblica. “Un esempio positivo per le nuove generazioni – ha detto Firrito – animate dalla speranza di poter contribuire a cambiare lo stato delle cose”.