Adriano Rizza è il nuovo segretario generale della Flc Ragusa

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Il terzo congresso provinciale della FLC (Federazione lavoratori della Conoscenza) ha eletto,  ieri sera,  a Poggio del Sole a Ragusa, il nuovo segretario generale del comparto.

Si tratta di Adriano Rizza, 49 anni, nel sindacato scuola dal 2003 e membro della segreteria dal 2010.

Ha ottenuto 35 voti sui quaranta componenti del comitato direttivo: i votanti sono stati 36 e un solo astenuto.

Il neo segretario prende il posto di Salvatore Brullo per sei anni al vertice della Cgil scuola prima e poi della Flc.

Queste il primo commento da segretario:” Dobbiamo intraprendere insieme, segreteria e comitato direttivo, un percorso comune che includa e non esclusa perché è necessario oggi superare lo strappo che si è registrato tra il sindacato e i lavoratori della scuola. Oggi ci sono tutte le possibilità per farlo nel contesto di una nuova stagione sindacale che dovrà vedere tutti noi protagonisti”.

Il convegno provinciale della FLC è stato caratterizzato da un denso dibattito che si è aperto con la relazione introduttiva del segretario uscente, Salvatore Brullo, che in ventotto cartelle ha sintetizzato la tragica situazione della scuola italiana costretta a sopravvivere tra tagli e un calo consistente di occupazione a detrimento della formazione. Fa fede quanto dichiarato da Francesco Sinopoli, segretario nazionale della FLC, che ha denunciato le centomila iscrizioni in meno, quest’anno, nelle Università italiane.

Eppure secondo Brullo la conoscenza rappresenta la più importante risorsa per lo sviluppo economico e sociale del mondo contemporaneo. Dopo la falcidia operata dall’ex Ministro Gelmini la legge 128/2013 rappresenta una discontinuità nel senso che stanzia 400 milioni di euro e realizza interventi parzialmente condivisibili. Sui 4.447 docenti di sostegno che saranno immessi in ruolo con decorrenza 2013/2014 i posti disponibili per la provincia di Ragusa sono 25. Tardano, invece, le immissioni in ruolo per il personale ATA.

Rimane forte la piaga della dispersione scolastica in Sicilia con il suo 25% e di cui il 30% in provincia di Ragusa. Necessario, per uscire fuori dalla crisi, definire un progetto di intervento che superi la frammentarietà degli interventi, che stanzi investimenti per 17 miliardi di euro in cinque anni, che innalzi l’obbligo scolastico a 18 anni e generalizzi la scuola dell’infanzia che deve diventare l’anello forte del sistema scolastico. Attuare, infine, un piano nazionale di edilizia scolastica considerato che nella sola Sicilia sono 4.856 gli edifici scolastici che insistono in aree ad elevato rischio sismico. Il ruolo del personale ATA (personale non docente) continua a rimanere critico in quanto sopportano, per effetto dei tagli, un pesante aggravio dei carichi di lavoro. Ragionamento a parte meritano le questioni legate all’integrazione scolastica degli alunni con disabilità che possono oggi contare sulla stabilizzazione di 27mila docenti di sostegno nel triennio 2014/2016 ma particolarmente delicata appare la materia dei disturbi specifici di apprendimento e dei bisogni educativi speciali. E su questo bisogna continuare  a lavorare attesa la complessità didattico educativa legata alla  funzione del docente. Una profonda riforme si auspica, infine, nella formazione professionale per adeguarla alla nuova realtà industriale e produttiva.

Al terzo convegno della Flc sono poi intervenuti, il segretario nazionale, Francesco Sinopoli, il segretario regionale, Giusto Scozzaro e il segretario generale della Cgil di Ragusa, Giovanni Avola.