“Caso Conti”: il punto di vista del sindaco Piccitto

1
giunta piccitto

“Il profilo tecnico non sempre corrisponde all’aspetto gestionale. E così la revoca dell’assessorato al prof. Claudio Conti non mette certamente in dubbio la sua professionalità, ma traccia inadeguatezze sull’aspetto amministrativo, che è quello di cui si occupa il sindaco”. E’ in estrema sintesi quanto ribadito stamani in conferenza stampa dal primo cittadino di Ragusa Federico Piccitto in risposta alle dichiarazioni rese un paio di giorni fa da Conti. Stamani il primo cittadino ha spiegato quali gli atti esitati in questi dieci mesi di amministrazione dal suo ex assessore, e quali i procedimenti che ancora devono essere attivati, tra tutti la gara europea per la raccolta differenziata spinta su cui si registrano ritardi, e il progetto per l’innalzamento della vasca in discarica che consentirà di allungare la vita al sito. “Infine – ha precisato Piccitto – ciò che mi ha fatto rendere maggiormente conto che ci fosse qualcosa che non andava è avvenuto lo scorso febbraio, quando in un incontro con il dirigente di settore prima e successivamente con la ditta che si occupa del servizio di igiene ambientale in città, ho saputo che non c’era dialogo tra assessore e ditta. Ragion per cui – ha proseguito il primo cittadino – tratterrò al momento io la delega alle politiche ambientali, sin quando le questioni in sospeso non verranno risolte. Tengo a precisare che non è un assessore ambientalista a portare avanti le idee ma l’intera giunta”. Una parentesi, poi, il sindaco l’ha aperta sulla presunta frattura all’interno del meet up e lo sfilacciamento dei rapporti tra l’organismo e l’amministrazione. “Il meet up, in termini di attivisti – ha spiegato Piccitto – è formato da cinquanta persone, tra questi i 18 consiglieri, i sei assessori e il sottoscritto. E siamo già a 25. Detto ciò, la questione che attiene Conti è oggetto di confronto da almeno due mesi. E la revoca è stata discussa e democraticamente votata. Se poi ci sono quattro persone, sulle 50 indicate, che non l’hanno condivisa, ne prendo atto. Ma ciò non vuol dire che non sia stata una decisione collegiale. Ciò per rimarcare il fatto che non vi sono spaccature nel meet up, ma quattro attivisti che la pensano in modo differente dalla maggioranza dell’organismo”.