Spiaggia di Randello, polemica infinita

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Se è vero che la temutissima realizzazione di uno stabilimento balneare su una delle spiagge più belle e incontaminate del litorale, peraltro soggetta a vincoli ambientali, è stata definitivamente scongiurata, ora il Comitato Randello Libera fa notare che i materiali che sarebbero dovuti servire alla realizzazione della struttura sono stati lasciati depositati in spiaggia e mai rimossi.

Ecco la lettera che il Comitato ha scritto al sindaco di Ragusa:

Egr. Sig. Sindaco,
il 10 giugno 2014 lo scrivente Comitato ha presentato un esposto, sottoscritto da più di 500 cittadini, grazie alle firme raccolte in pochissimi giorni, con cui si segnalavano lavori abusivi sulla spiaggia di Randello.

Solo a seguito di ciò e dopo aver, grazie alla prontezza dei cittadini, accertato l’abuso, interveniva una ordinanza di sospensione di tali lavori ed al contempo l’ordine di sgombero dei manufatti abusivamente istallati, che superato il limite di 15 giorni, sarebbe dovuta avvenire nei modi previsti dalla legge.
Successivamente il 2 di luglio, a seguito di un incontro con lo scrivente comitato, presso la sala giunta, venivano date da Lei e dal Dirigente del Settore, precise rassicurazioni in merito alla rimozione dei materiali prepotentemente depositati sul luogo oggetto dell’abuso, ribadendo che, qualora la ditta sanzionata non avesse proceduto in termini perentori alla rimozione dei manufatti, sarebbe, come previsto dalla legge, intervenuta in via sostitutiva l’Amministrazione Comunale attraverso la Protezione Civile.
In data 17 luglio abbiamo inviato a Lei una ulteriore nota di sollecito alla rimozione delle strutture abusive.
Siamo a quasi due mesi dall’avvio di questa vicenda ed il materiale abusivamente posto sul litorale giace, ora impacchettato, quasi nascosto (senza alcuna indicazione e sigilli di sequestro, come impone la legge) al centro di un improbabile stabilimento balneare, tra sdraio, ombrelloni, vigilantes e bagni inesistenti.
L’area interessata dall’abuso edilizio pare sia stata data in concessione ai medesimi responsabili dei lavori abusivi.
Chiediamo dunque con decisione il rispetto della legalità. L’Amministrazione Comunale deve provvedere immediatamente in via sostitutiva a rimuovere i resti dell’abuso.
Ci permettiamo di preannunciare già da ora che qualora tutto resti immutato, procederemo ogni giorno a inviarLe una email per ricordarLe di ottemperare a quello che è un chiaro dettato di legge.

P.S.
Cogliamo l’occasione al contempo, sempre nel rispetto degli oltre 500 cittadini che hanno sottoscritto l’esposto a giugno, nonché nei confronti dei tanti che stanno dimostrando attenzione per la vicenda della privatizzazione della spiaggia di Randello, per richiedere risposta pubblica ai quesiti posti pubblicamente dallo scrivente Comitato, dalle Associazioni Ambientaliste e da soggetti sociali diversi, in relazione alla opacità delle pratiche amministrative, e alla attuale reale situazione autorizzativa riguardante la pratica relativa allo stabilimento balneare sull’arenile di Randello.
Per sollecitare queste doverose risposte Le invieremo ogni giorno un promemoria via email.

Distinti saluti.
Il comitato spontaneo Randello Libera Ragusa