Via libera alle doppiette. La stagione della caccia inizia tra controlli e proteste

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Nemmeno il tempo di cominciare e già la stagione faunistica fa le prime “vittime”: non si tratta tanto degli animali, ahinoi, uccisi per via di questo barbaro hobby, ma dei cacciatori finiti sotto i controlli delle forze dell’ordine.

In provincia di Ragusa, solo nella mattinata, sono stati controllati ben 54 cacciatori, che evidentemente non aspettavano altro se non che si aprisse ufficialmente stagione. La Polizia provinciale, guidata dal comandante provinciale Raffale Falconieri, ha denunciato in stato di libertà un cacciatore, C.P., 48 anni, Chiaramonte Gulfi, per l’uso di un faro, che è un mezzo vietato, e recuperato in contrada Fossalupo a Vittoria una cartucciera con 23 cartucce, abbandonata da un soggetto non identificato che, alla vista degli agenti, si è allontanato repentinamente.

La riapertura della stagione della caccia è stata resa possibile per via del fatto che il Tar, con un decreto depositato lunedì 25 agosto, ha respinto la richiesta di sospensiva sul calendario venatorio regionale 2014-2015 – firmato dall’assessore regionale all’Agricoltura, che autorizza ben cinque mesi di caccia, fino al 31 gennaio 2015 (scaricalo qui) – presentato da Legambiente e da Comitato Regionale Onlus.

Le premesse del calendario venatorio 2014-2015 dipingono la Sicilia come un incredibile paradiso faunistico”, scrive il Wwf. “L’Isola sarebbe zeppa di animali, migratori e stanziali che sono presenti dovunque ed in gran quantità. Quindi nessun problema ad allargare la durata della stagione di caccia e dare il via libera a 40 mila cacciatori, ognuno dei quali potrà abbattere legalmente fino a 15 animali al giorno. Incredibile ma vero, in Sicilia, anche le specie che in tutta Europa sono in forte declino e sempre più minacciate (dalla quaglia alla beccaccia), da noi sono miracolosamente in sovrabbondanza e godono di ottima salute.
Né il presidente Crocetta né l’assessore Reale, infatti, hanno mostrato quel minimo di doverosa attenzione alle esigenze di tutela del patrimonio faunistico; all’Assemblea regionale, nemmeno uno dei 90 deputati ha cercato di contrastare questa intollerabile politica filodoppiette, ma anzi il solito manipolo trasversale di deputati (tra maggioranza ed opposizione) ha persino tentato di peggiorare le norme vigenti propugnando una liberalizzazione selvaggia della caccia”.