“Caro Presidente Napolitano, ci aiuti a salvare il Palazzo degli Studi di Modica”

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Si avvicina la ripresa dell’anno scolastico e, con essa, riprende la battaglia di studenti e docenti del Liceo classico per il Palazzo degli Studi.

In particolare dopo l’ufficializzazione dell’elenco degli istituti destinatari dei finanziamenti del Governo per mettere in sicurezza e fare manutenzioni negli edifici scolastici – elenco da cui la storica sede del Liceo è rimasta esclusa il rappresentante degli studenti Christian Piccitto e il docente Giorgio Stracquadanio hanno deciso addirittura di rivolgersi al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. “Da quasi un anno ormai siamo protagonisti nella battaglia per chiedere la legittima ristrutturazione della sede del nostro Liceo” scrivono i due esponenti del comitato per il Palazzo degli Studi nella lettera spedita a Roma “che da sempre ha ospitato scuole di ogni ordine e grado: situata in pieno centro storico, risale alla prima metà del XVI secolo”.

“Sin dalla seconda metà del XVIII secolo il Palazzo ospita il Liceo Classico, intitolato al genius loci modicano Tommaso Campailla e che fu uno dei primi dieci licei a costituirsi dopo l’unità d’Italia. Il complesso, che si divide su tre piani, è fruibile solo in parte dato che il terzo piano, ormai da anni, è inagibile e viene lasciato all’erosione del tempo. Da poco tempo” ricordano Piccitto e Stracquadanio: “dopo una estenuante lotta e una raccolta firme che ha coinvolto l’intera cittadinanza di Modica, siamo riusciti ad ottenere la pulizia del terzo piano.

Con il supporto della cittadinanza, continua la lettera: “Chiediamo il recupero e la ristrutturazione totale dell’edificio che rappresenta da più di cinquecento anni la cultura modicana. Da oltre un anno, interloquendo con i vari rappresentanti delle Istituzioni locali e nazionali, le nostre richieste sono state puntualmente disattese e non prese in considerazione dai nostri rappresentanti. A Lei, che è il garante delle istituzioni, chiediamo” concludono nell’appello al Presidente della Repubblica “di adoperarsi per il bene del nostro Palazzo, che è un bene dell’umanità, e affinché i cittadini non perdano la fiducia verso le Istituzioni e il senso del dovere verso lo Stato”.

 

[Fonte: La Sicilia]