Con quelli arrestati stamattina, sono 129 gli scafisti fermati dall’inizio dell’anno

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Si sono concluse le indagini sulla piccola flotta di gommoni giunta a bordo di una nave a Pozzallo due giorni fa: sono stati fermati altri 3 scafisti, due nigeriani ed un ghanese, che erano al comando degli altri due gommoni. Insieme ai 3 arresti di ieri, salgono a 6 gli scafisti riconosciuti dai testimoni come quelli che comandavano la piccola flotta. E salgono a 129 gli scafisti arrestati nel 2014 a Pozzallo (RG).

Ecco i dettagli nel comunicato della Squadra Mobile:

Concluse le indagini sulla piccola flotta salpata dalla Libia e giunta a bordo di un mercantile al Porto di Pozzallo il 18 settembre. Oltre ai tre fermi di Polizia Giudiziaria già effettuati, si aggiungono altri 3 soggetti tratti in arresto ieri sera. Sino ad ora sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza su OTURUKU Kingsley, nato in Nigeria il 09.09.1990, EFE Alex, nato in Nigeria il 14.04.1988 e OPARRY Wilyam nata in Ghana il 02.071988 in quanto a loro carico sono emersi gravi indizi di colpevolezza per il delitto previsto dagli artt. 416 C.P. e 12 D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, ovvero si associavano con altri soggetti presenti in Libia al fine trarne ingiusto ed ingente profitto compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante. I fermati sono ritenuti essere responsabili di aver procurato l’ingresso in Italia di complessive 164 (73+91) persone eludendo i controlli di frontiera e mettendo in serio pericolo di vita tutti i passeggeri provenienti dalla Bangladesh, Mali, Gambia, Senegal, Nigeria e Sierra Leone, molti dei quali minori anche piccolissimi.

I FATTI

3° evento SAR
Alle ore 12.40 del decorso giorno 16 il pattugliatore “Borsini” della Marina Militare Italiana, impegnato nelle operazioni meglio note come Marenostrum, riceveva l’ordine da parte del COMGRUPNAV29 di dirigere all’intercetto del contatto 005-16 per prestare assistenza ad una imbarcazione con a bordo migranti clandestini. Alle ore 14.50 l’unità navale di intervento avvistava otticamente un gommone con motore fuori bordo, della lungezza di circa 8metri, privo di identificazioni ottiche e di bandiera, con sovraffollamento di migranti e parziali dotazioni di sicurezza in posizione. Alle ore 15.05 successive venivano attuate tutte le procedure tese alla salvaguardia della vita umana in mare e tutti i migranti, che erano in numero di 55, di cui 32 uomini, 14 donne e 9 minori venivano trasbordati sul “pattugliatore Borsini”. Tale unità, dopo aver lasciato alla deriva il gommone, dirigeva verso il Porto di Pozzallo, giungendovi il giorno successivo, intorno alle ore 08.00. Il successivo trasbordo di tutti i migranti su di un rimorchiatore veniva effettuato per far sbarcare gli stessi sulla banchina del porto di Pozzallo.

4° evento SAR
Alle ore 15,58 del 16/09/2014 Il Pattugliatore BORSINI della Marina Militare riceveva da COMGRUPNAV 29 la disposizione di inviare l’unità navale in quanto vi era un’imbarcazione di con circa 50 migranti a bordo totalmente sprovvista di dotazioni di sicurezza individuali e collettive e di sistemi di telecomunicazione. Alle ore 19.05 il predetto natante veniva localizzato in posizione ricadente all’interno dell’area SAR. Dichiarato evento SAR si disponeva la messa amare dei mezzi per la distribuzione di dotazioni di salvamento individuale e l’imbarco dei migranti. Dal natante sbarcavano 42 persone di cui 36 uomini e 6. Tutti i migranti venivano ospitati al C.P.S.A. di Pozzallo (RG).

ORDINE PUBBLICO ED ASSISTENZA

Le operazioni di sbarco al porto di Pozzallo venivano coordinate dal Funzionario della Polizia di Stato della Questura di Ragusa responsabile dell’Ordine Pubblico. A tali operazioni partecipavano 30 Agenti della Polizia di Stato ed altri operatori delle Forze dell’Ordine, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana ed i medici dell’A.S.P. per le prime cure.
Completate le fasi di assistenza in banchina, tutti i migranti venivano fatti salire a bordo dei pullman per il trasferimento al C.P.S.A di Pozzallo.
Una volta giunti al centro i migranti venivano sottoposti alle procedure di identificazione da parte dell’Ufficio Immigrazione della Questura e della Polizia Scientifica.
Il lavoro dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato è molto complesso e deve essere espletato in tempi ristretti così da permettere un immediato invio degli ospiti in strutture d’accoglienza.
La Polizia di Stato ha predisposto già il servizio di Ordine e Sicurezza Pubblica per la gestione di eventuali flussi migratori in arrivo considerato che numerose sono le persone soccorse in mare in queste ore.
In questo momento la Polizia di Stato sta gestendo l’arrivo di 170 migranti provenienti da diversi stati africani giunti a bordo di una nave militare.

LE INDAGINI

Gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Ragusa e del Servizio Centrale Operativo (Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato), collaborati da un’aliquota della Compagnia Carabinieri di Modica e da un’aliquota della Sez. Op. Nav. della Guardia di Finanza di Pozzallo, hanno dovuto fare i conti con uno sbarco che per la Polizia Giudiziaria ha comportato il quadruplo degli sforzi, considerato che bisognava indagare su 4 natanti e rispettivi scafisti.
Il 18 subito dopo lo sbarco erano state parzialmente concluse le indagini in quanto già la sera erano stati catturati 3 scafisti. Ieri sono state completate con l’arresto di tutti e 6 gli scafisti responsabili della traversata e comandanti di questa piccola flotta partita dalla Libia.
Gli investigatori si sono divisi in più gruppi per effettuare le indagini e così i risultati dopo ore ed ore di indagini sono stati raggiunti, difatti in 48 ore quasi continuative sono stati catturati tutti i responsabili nessuno escluso.
Questa volta la particolarità sta nel fatto che si è trattato di 3 gommoni ed una barchetta in legno partiti dalla stessa spiaggetta e si sono diretti verso le coste italiane. Le pessime condizioni dei 4 natanti hanno messo in serio pericolo di vita tutti i migranti molti dei quali bambini, ma per come riferito dai passeggeri l’importante per l’organizzazione è farli partire.
Hanno inoltre confermato quanto specificato dagli altri migranti, ovvero che in gommone il viaggio costa meno, ma si sta scomodi ed i rischi aumentano.
Anche in questi due natanti, sia i migranti che gli scafisti sono tutti subsahariani e più o meno vengono dalle stesse zone.
Le testimonianze sono state fondamentali, ci sono volute ore ma alla fine i testimoni hanno aiutato gli investigatori.
Questa volta però gli scafisti non hanno voluto rendere alcuna dichiarazione, forse lo faranno davanti al Giudice che li ascolterà in sede di convalida nelle prossime ore.
Tutti i migranti anche in questo caso sono stati fatti permanere all’interno di un capannone e li tenuti sotto la stretta vigilanza armata dei libici.
Hanno pagato 400 dollari a testa cosicchè all’organizzazione sono andati 200.000 euro con pochissime spese stante le condizioni dei gommoni fatiscenti.
Attualmente altri operatori di Polizia completate le indagini questa notte, hanno subito ripreso l’attività sin dalle 6 di questa mattina in quanto è approdata in questi minuti un’altra nave militare con 170 persone a bordo provenienti da diverse regioni africane. Gli investigatori sono già sulle tracce degli scafisti.

LA CATTURA

Le indagini condotte dagli investigatori durate complessivamente quasi 48 ore, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto i responsabili del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa gli investigatori hanno catturato gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione, considerato che dopo il fermo iniziano tutte le fasi processuali particolarmente complesse.

BILANCIO ATTIVITA’ DELLA POLIZIA GIUDIZIARIA

Sino ad oggi, solo nel 2014 sono stati arrestati 129 scafisti e sono in corso numerose attività di collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste del nord Africa a quelle Italiane.