Nova Lex, i salmi biblici e il “business” dell’immigrazione a Scicli

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Hanno proprio il cruccio del “business” dell’immigrazione i componenti del Movimento “Nova Lex” di Scicli, che sostengono chi da settimane ormai si muove contro il centro di accoglienza aperto dalla Chiesa Evangelica attraverso l’associazione Mediterranean Hope in Corso Mazzini a Scicli.

L’inaugurazione, la settimana scorsa, di quella che è stata battezzata come“Casa delle Culture” non poteva che suscitare la loro reazione: “È stata” scrivono quelli di NovaLex: “una convention in stile aziendale, per parlare di aumentare i centri di raccolta per immigrati”.

Ecco, per esteso, il comunicato dell’associazione Nova Lex, su quella che definiscono “follia immigrazionista”:

I Metodisti, setta di derivazione cattolica, hanno voluto inaugurare la propria arroganza nel procedere alla costituzione di un centro per immigrati e clandestini nel centro della città di Scicli, con un convegno fatto di lustrini e paillettes, usando la sala bella di Palazzo Spadaro, ornata di ori e stucchi, per darsi un tono e far brillare la loro opacità.

Una sala di prestigio, di proprietà della cittadinanza sciclitana che, a grandissima parte, ha detto chiaramente “NO” a questo centro a Scicli e, men che meno, in pieno centro storico. Ma che loro hanno avuto l’ardire e l’arroganza di usare.

Una convention, questa dei Metodisti, in perfetto stile “aziendalistico”: slide da proiettare, cravatte da manager, capelli impomatati delle ospiti, presenza di altri “manager” dalla casa madre (tedesca in questo caso) e dalla filiali estere (marocchina in questo caso), le riprese del canale aziendale, interviste di parte sempre per il canale aziendale.

Persino l’uso tipico dello stesso gergo aziendalistico anche se infarcito di locuzioni quali “fratelli” o citazioni di salmi biblici. Ecco allora iI business plan che prevede l’allargamento della rete aziendale anche ad altre aree, come Napoli; un’azione di lobby per far si che si aprano “corridoi umanitari”, per favorire l’afflusso di immigrati in maniera più veloce. Oppure come quando il “pastore” di Scicli – così si chiamano i capi di questa setta – si è indirizzato ad un “pastore capo” ricordando, col sorriso, che aveva dimenticato di salutarlo ma doveva farlo perchè lui era il suo “datore di lavoro”.

Loro sorridono sulla pelle ormai scorticata e sofferente degli Sciclitani e degli Italiani. Ai circa 20/25 immigrati che già – contro la volontà della Città – stanno alloggiando, i Metodisti ne aggiungeranno altri, avendo annunciato di avere avviato convenzioni con la Prefettura ed il Comune di Pozzallo. Convenzioni fatte normalmente con le tasse degli Italiani.

Bisognerebbe chiedere ai presenti a questa convention, fatta di benpensati garantiti da stipendi italiani, di rinunciare al loro stipendio di docenti, di assistenti, di parassiti parastatali, di pensionati del vecchio sistema sindacale e clientelare, per dirottare questi loro soldi verso i loro assistiti immigrati: vediamo quanti di loro sarebbero disposti a rinunciare alle loro garanzie personali per fare “solidarietà”.

Adesso fanno i belli non pagando niente: gli stipendi non gli vengono toccati e non gli frega niente se a 50metri da casa loro ci sono italiani che soffrono la fame, non hanno pannolini per bambini, cercano chi possa dare – LETTERALMENTE – un pacco di pasta per mangiare.

Fare il perbenista immigrazionista da un senso alla loro vita vuota e con pochi seri valori.

Noi paventiamo il rischio che Scicli possa avviarsi a diventare un centro di raccolta che potrebbe, dai 40 immigrati ipotizzati nei loro documenti, diventare una location per 80, 100 di loro. Per fare da supporto a Pozzallo che, Dio non voglia, potrebbe veder diventare le aree artigianali dietro il porto un secondo Cara, come quello di Mineo vicino Catania dove vivono in sostanziale extraterritorialità 4000/4.500 immigrati su 1800 posti disponibili.

Di Scicli non sappiamo niente. Nelle “adunanze” si è solo parlato del “sesso degli angeli” ma niente di concreto e tutto pare avvolto in un segreto di setta. Il sindaco, in una risposta ad una interrogazione consiliare, ha detto di non sapere ufficialmente niente di chi sono, cosa sono, cosa fanno e che nessun permesso era stato chiesto agli uffici comunali.

Nessun permesso, nessuna autorizzazione, nessun controllo ? E che ci faceva allora in prima fila l’assessoressa ai servizi sociali di Scicli, Basilico? A dare spessore ad una cosa di cui i “suoi” uffici pare non sappiano nulla di nulla?

La FOLLIA IMMIGRAZIONISTA, fatta di perbenismo di facciata e di interesse di denaro – come si sta vedendo nella porcata delle cooperative a Roma – è solo un chiaro business che lucra su milioni di immigrati che, statisticamente, in minima parte scappano da guerre e violenza ma che in massima parte cercano un comodo assistenzialismo foraggiato dalle tasse degli Italiani e degli Europei.

Nel 2013 l’Italia ha speso 650 milioni di Euro per assistere 40.244 migranti.

Invece gli italiani disoccupati, i commercianti, artigiani, i produttori agricoli e tutti i lavoratori autonomi con redditi insufficienti sono abbandonati al loro destino e talvolta la disperazione li spinge al suicidio.

E la bella politica italiana, dal Pd ai centri sociali, a Sel al M5S sostengono la politica dell’invasione immigratoria dell’Italia, un Paese che ha 7 milioni di disoccupati e sottoccupati.

Ma il clima sta cambiando in Europa ed in Italia. Una folle immigrazione di massa come questa può non si può sostenere. Ed il razzismo, parola a cui sono tanto affezionati gli immigrazionisti xenofili, rischia davvero e purtroppo di diventare un problema. Il business del “caro immigrato” può andare bene solo agli affaristi ed ai commercianti di morte, ai poteri forti e alle multinazionali dell’assistenzialismo, fatte di cooperative, chiese, sette e associazioni, che sperano lucrare anche a costo di distruggere una Cultura ed un Popolo per i propri biechi interessi.

Ma milioni di Italiani ed Europei non glielo permetterrano.

E visto che i Metodisti salmoidiavano per dare un senso mistico a quel che fanno, anche noi citiamo il “salmo 9”: .