Il chiosco della discordia a Ispica. Rustico: “Il TAR ci dà ragione”. Milana: “Tutto rinviato a maggio”

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Continua il braccio di ferro tra il Comune di Ispica e la famiglia Milana sul “chiosco della discordia”.
Sabato mattina, con un comunicato stampa, il sindaco, Piero Rustico, cantava vittoria, lasciando intendere di aver avuto riconosciute le sue ragioni dal Tar.

Respinta dal Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia la domanda cautelare presentata contro il Comune di Ispica per l’annullamento, previa sospensione, della deliberazione della Giunta Municipale con la quale è stata disposta la concessione in locazione, mediante bando pubblico, del nuovo chiosco di Piazza dell’Unità d’Italia” si legge nella nota, che continua rimarcando come, ancora una volta, le pretese delle famiglia Milana e Listro, rispettivamente gestori e proprietari del locale, siano state sonoramente mortificate dalla pronuncia del TAR di Catania.
Tutti gli atti posti in essere da me e dall’Amministrazione Comunale sono talmente legittimi e trasparenti che abbiamo deciso di non incaricare nessun avvocato per la difesa del Comune in questo processo amministrativo. Abbiamo voluto che i Giudici di Catania decidessero leggendo solo le carte portate dai ricorrenti. E le carte ancora una volta ci hanno dato ragione. Mi auguro che questa batosta giudiziaria faccia riflettere la famiglia Milana e che il buon senso prevalga sull’arroganza e sulla prevaricazione che la città non tollera più, avendo pienamente capito da che parte stanno torto e ragione in questa triste vicenda paesana.

Ma, a stretto giro di posta, Uccio Milana e la famiglia Listro, che stanno per costituirsi parte civile, smentiscono categoricamente le affermazione del primo cittadino ispicese: “L’unica cosa vera che il sindaco ha scritto”, afferma Milana, che anche stamattina, come da mesi ormai, è stato in sit in di protesta in piazza, davanti al chiosco: “è che il Comune non ha incaricato alcun legale per la difesa dell’ente in sede processuale. Per il resto sono solo fesserie. Il TAR non solo ha rimandato la sentenza a maggio ma, prima di Natale, il giudice mi ha chiesto di fargli avere il certificato di affidamento del chiosco e anche questo documento è stato, pertanto, messo agli atti”.
Quindi, prosegue Milana: “Il sindaco farebbe bene, quindi, a smetterla di far credere alla gente che ha vinto e che sulla vicenda, adesso, può anche calare il sipario perché siamo ancora lontani dalla conclusione“.

Milana, non senza rammarico, afferma, inoltre, che a breve dovrà far ritorno in Germania, dove lavora da oltre un anno. Il padre e il fratello lo hanno già preceduto, ma con la partenza la battaglia non finisce. “Tornerò appena possibile e continuerò a seguire da lontano la vicenda. Mia madre, inoltre, rimarrà qui, davanti al nostro chiosco, fin quando potrà”.