Il vertice di Spotify Italia parla ragusano

27

Ha 31 anni, è nata a Bologna ma ha origini ragusane doc. Si chiama infatti Veronica Diquattro la responsabile del mercato italiano di Spotify, uno dei principali servizi di musica on demand in streaming a livello mondiale.

Con una laurea in Economia presa all’Università di Bologna e un master all’Università Bocconi, Veronica ha iniziato la sua carriera come marketing manager nel settore alberghiero, in Perù. Decisiva è stata l’esperienza in Google, per cui ha lavorato nella sede di Dublino.
Nel suo curriculum ci sono anche diversi ruoli nel lancio del mercato Android e di Google Play in Italia.

Adesso è a capo, per l’Italia, del network musicale online per eccellenza, il sito leader a livello internazionale nel mercato musicale, con oltre 50 milioni di utenti al mondo.
In un’intervista pubblicata su Repubblica.it parla del rapporto con la Sicilia:

Nata a Bologna da papà Giovanni, ragusano doc, e mamma Valeria, napoletana, per Veronica la Sicilia è stata sempre la sua vera casa. “Per le esperienze che ho fatto, mi considero cittadina del mondo, ma è chiaro che l’affetto della mia famiglia siciliana, papà, nonni, zii, mi ha sostenuto nell’accettare scelte spesso difficili e poco tradizionali, come il viaggio dopo la laurea in Sudamerica per sei mesi. Un viaggio che ha cambiato le mie prospettive, on the road, con zaino sulle spalle, dormendo tra ostelli e facendo 60 ore di viaggio in autobus per raggiungere le città più suggestive dell’America Latina. Da lì è cominciato tutto….”.

Dalla cornice barocca di Ragusa, dove Veronica, quest’anno, come sempre, è venuta a trascorrere le feste natalizie lancia un messaggio ai giovani che oggi fanno fatica a trovare lavoro: “Non abbiate paura di sbagliare. Cercate anche di prendere le cose in prospettiva: ogni piccolo passo fa parte di un progetto più grande che conoscerete solo più avanti”. Sembra quasi di sentire l’eco del discorso pronunciato da Steve Jobs davanti agli studenti dell’università di Stanford nel 2005: “Non abbiate paura di seguire il vostro cuore e le vostre intuizioni. Siate affamati. Siate folli“.

Continua a leggere l’intervista qui