Ragusa: la shoah raccontata a scuola, commemorazione all’istituto “Francesco Crispi”

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La scelta della data del 27 gennaio come Giornata della Memoria, ricorda quella del lontano 1945 quando le truppe sovietiche dell’Armata Rossa entrarono ad Auschwitz, scoprendo un campo in cui le atrocità si erano consumate ripetutamente nel tempo ormai. Liberarono i superstiti, ridotti a pelle ed ossa e le loro testimonianze fecero conoscere al mondo intero il genocidio nazista. L’apertura di quei cancelli mostrarono dove può arrivare la follia dell’uomo ed i lager furono il luogo della tragedia.

In ricordo della Shoah, lo sterminio del popolo ebraico, e con l’istituzione già dal 2005 della Giornata della memoria, molte scuole ogni anno organizzano letture, momenti di riflessione con deportati, ebrei sopravvissuti, studiosi e rappresentazioni teatrali. Dagli istituti superiori alle scuole Primarie quasi tutti gli studenti della città hanno potuto ricordare questo periodo storico.

Fra gli istituti scolastici della città che hanno deciso di “Non dimenticare” lo sterminio degli ebrei nei campi di concentramento di Auschwitz, Birkenau, Dacau, da parte dei nazisti, anche il comprensivo “Francesco Crispi” di Ragusa che ha voluto dedicare alla “Giornata della Memoria” un momento di riflessione con vari momenti di intrattenimento in auditorium. La dirigente scolastica, professoressa Maria Grazia Carfì, ha dato il benvenuto agli ospiti presenti in auditorium tra cui il professore Michele Tarantino, studioso di Ebraismo e parte della comunità ebraica di Siracusa e la professoressa e scrittrice Marinella Tumino, docente di Materie Letterarie presso l’ITIS “Majorana”, ormai sezione staccata del “G. Ferraris” di Ragusa.

La rappresentazione teatrale “Scarpette rosse” ha visto la partecipazione sul palco di alcuni alunni della scuola media che hanno voluto esprimere grande entusiasmo per l’attività svolta seppur provata in meno di un mese lanciando in ricordo questa giornata memorabile un loro messaggio: “Anche coloro che hanno vissuto in quel periodo, in quei luoghi, accanto a quell’orrendo massacro e non erano ebrei e non hanno parlato e non hanno reagito, hanno colpa quanto coloro che erano li per agire al servizio della follia”.

La piéce è stata accompagnata dalle immagini del film omonimo di Powell e Pressburger e dalle musiche della professoressa Nadia Tidona al violino, e del professore Francesco Emanuele alla chitarra. Una rappresentazione riuscitissima seppur provata in poco tempo ma il grande merito va anche alle due insegnanti che hanno guidato gli studenti in questo percorso e che hanno notevole dimestichezza con il teatro: Simonetta Cuzzocrea e Vania Orecchio dell’Associazione culturale “Inveceteatro”.

Vania Orecchio emozionatissima, ha voluto evidenziare che “Scarpette rosse” è il frutto di una ricerca e di un lavoro certosino da lei effettuato. “È una vera emozione – ha aggiunto- vedere questi giovani studenti impegnarsi a fondo in un lavoro di non semplice rappresentazione. Si vede e si sente che ci hanno messo il cuore”. Fra gli attori: Carmela Longo, Federico Battaglia, Vittoria Cascone, Francesco Grande, Benedetta Cartia, Gabriele Amore, Maria Causapruno, Alina Savotchi e Rolf Minardi.

Gli interventi hanno riportato tutti con la memoria in un tempo lontano, atroce e folle. Riflessivo l’intervento del professore Michele Tarantino che ha portato i saluti del rabbino e si è complimentato per la sensibilità dimostrata dai ragazzi. Tarantino ha poi espresso una riflessione sentita su Diaspora e Shoah rivolgendo ai giovani l’augurio che possano prendere spunto dagli eventi storici per far si che non si ripetano più sotto nessuna forma tragedie immani.

La professoressa Marinella Tumino che qualche anno fa ha realizzato con i suoi alunni un progetto, “Treno della memoria” ha rievocato l’esperienza vissuta : “Mi sono i sentita piccola, indignata davanti all’immensità di quei campi di sterminio, quelli di Auschwitz e Birkenau. Vi invito ai porvi come agenti di cambiamento della società e la scritta davanti al campo di Dachau che recita “ NE PLUS JAMAIS”, mai più – ha detto la Tumino- ci invita tutti , a tal proposito, a riflettere e agire con impegno”.