Schiaffo al Sud Est, la Ragusa – Catania esclusa dal DEF perchè non prioritaria

26

Ѐ finanziata, appaltata, a breve l’inizio dei lavori, ormai è fatta, non manca più nulla. Quante volte abbiamo sentito queste affermazioni in riferimento alla SS 514 Ragusa – Catania, una delle tante strade della morte della Sicilia? Sono anni che se ne parla, anni di progetti e marce indietro, di annunci e ritardi. Oggi l’ennesima doccia fredda è arrivata dal neo ministro alle Infrastrutture Delrio che ha scelto le 30 grandi opere (del costo complessivo di quasi 71 miliardi) da inserire nel Piano delle Infrastrutture Strategiche (PIS) e tra le fortunate che vedranno la luce la Ragusa – Catania non c’è. Cancellata, proprio come l’altra autostrada da realizzare in project financing: la Pontina, nel Lazio.

Il PIS è il documento allegato al DEF approvato ieri e la SS 514 è in buona compagnia perché con lei saltano altre 19 opere. In generale, alla Sicilia vanno le briciole. Sono state, infatti, considerate prioritarie solo la Circumetnea e il nodo di Palermo. Di tratte ferroviarie neanche a parlarne, la Sicilia è condannata per sempre alle littorine.

C’è però, vogliamo chiamarlo così, il premio di consolazione, una delle poche speranze alle quali aggrapparsi. Delrio ha annunciato per settembre un “Documento Pluriennale di Pianificazione” e ha fatto sapere che “esclusione non significa rinuncia all’opera”. In quel piano, infatti, dovrebbe esserci spazio anche per le piccole opere.

Il Ministro Maria Elena Boschi, che abbiamo sentito sull’argomento nel corso della sua visita odierna a Modica, ha invitato ad avere fiducia nel ministro Delrio: “Sta facendo scelte significative – ha detto – valutando tutti i dossier sul tavolo. Alcune opere in Sicilia non sono state fatte in modo corretto, determinando sprechi. Il nostro è il Governo che ha sbloccato più infrastrutture, anche in Sicilia. Il Ministro Delrio farà il suo lavoro, con la grande attenzione alla Sicilia che ha sempre avuto, giocando un ruolo rilevante nell’accordo Stato-Regione sui conti siciliani”.

Inevitabili le prese di posizione degli esponenti della politica regionale e nazionale, a cominciare dall’On. Nino Minardo che parla di “un gesto di grande arroganza istituzionale e di offesa morale e politica verso il territorio. Il Ministro Delrio – ha continuato –  con un colpo di spugna ha cancellato quanto invece aveva assicurato il suo predecessore, Maurizio Lupi, che da sempre ha avuto particolare attenzione per la provincia iblea”. E con Lupi, Minardo ha parlato proprio oggi, trovando conferma ed appoggio per opporsi in commissione e chiedere la rettifica ed il reinserimento. “E’ un colpo durissimo – conclude Minardo – che non siamo disposti ad incassare”.

L’On. Nello Dipasquale, invece, fa sapere di aver “subito raggiunto a Catania il sottosegretario Davide Faraone, che ha preso impegno preciso affinché il raddoppio della Ragusa – Catania torni all’interno del piano delle infrastrutture strategiche. Non è tollerabile una scelta di questo genere – ha proseguito – e il ministro Delrio, insediato da qualche giorno, è stato scarsamente informato o, peggio ancora, mal consigliato. Sono sicuro che anche il governatore Crocetta, da me allertato, farà sentire la sua voce a Roma. In ogni caso siamo pronti alla protesta dura se non si tornerà indietro”.

Di “una vera vergogna nazionale” parla il Sen. Giovanni Mauro secondo cui “la decisione del neoministro Delrio rappresenta una mortificazione delle aspettative del popolo siciliano che vive nelle province di Catania, Siracusa e Ragusa. Si parla di un’opera pubblica – ha detto – che era a un passo dal via, solo lo scorso novembre era stata firmata la convenzione di concessione tra il Ministero e la Società di progetto Autostrada Ragusa Catania. Oltre a rappresentare una concreta opportunità di lavoro per migliaia di persone, darebbe la possibilità di interrompere l’isolamento della provincia di Ragusa. Il Governo siciliano lascia che i suoi cittadini siano umiliati” ha concluso Mauro.

Ferma anche la protesta della Cgil di Ragusa, che parla attraverso il suo segretario generale Giovanni Avola. “Ѐ un atto di dileggio e di offesa morale e politica nei confronti della comunità ragusana e siciliana tutta. Dopo venticinque anni di discussione, di lotte e di mobilitazioni ci si ferma all’ultimo miglio dall’obiettivo. Un discorso a parte meritano i parlamentari nazionali di questa provincia. La loro indifferenza e disinvoltura nel valutare con leggerezza la realizzazione dell’opera è pari alla considerazione che il Governo Centrale riserva alla collettività iblea. Su questa materia hanno dormito sonni tranquilli dando tutto per scontato e realizzato. Per quanto riguarda la Cgil – ha concluso – mi sono già attivato con gli organismi nazionali per avere conto e ragione per quanto deciso”.

E si sta mobilitando, con un appello alle istituzioni locali e regionali ma anche a tutti i deputati iblei, anche l’associazione Youpolis Sicilia, formata da giovani impegnati in ambito sociale. “La nostra terra ha già pagato tantissimo in termini di vite umane su quella strada della morte, sperando che si potesse arrivare davvero ad una svolta con il raddoppio. Toglierla dal Documento di Programmazione Economica e Finanziaria è un’offesa che si fa al popolo ibleo. Non è tollerabile che qualcuno dall’alto decida, scegliendo di non aiutare chi, per 40 anni, ha atteso questa nuova autostrada”.