I sindaci del territorio ibleo a confronto con l’Asp 7

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I primi cittadini del comprensorio ibleo tornano a riunirsi a Palazzo dell’Aquila per affrontare l’organizzazione sanitaria del territorio. Al tavolo presente il manager dell’azienda ospedaliera Maurizio Aricò.

“La nuova rete ospedaliera prevede fondamentalmente un ospedale centrale”, ha dichiarato il ‘padrone di casa’, Federico Piccitto: “a Ragusa, che dovrebbe sostanzialmente assorbire gli interventi più complicati, al quale verranno affiancati gli ospedali Comiso-Vittoria e il Modica-Scicli, che rappresenterebbero delle strutture con funzioni diverse. La rete ha come obiettivo quello di poter intervenire in maniera veloce e diretta nei confronti di chi ha necessità, e di evitare le trafile dannose che spostano i pazienti da un posto all’altro prima di trovargli la giusta collocazione. Da qui il confronto tra Asp e sindaci, al fine di concordare azioni che possano mitigare determinate scelte, in particolar modo nei territori interessati dalla rivoluzione degli ‘ospedali riuniti’. Era necessario avere un quadro più chiaro della strategia derivante dalla Rete ospedaliera regionale, per fare il punto della situazione e valutare le criticità che stanno man mano venendo fuori”.

Un tavolo al quale non ha partecipato il sindaco di Comiso. Una scelta, è stato sottolineato da Federico Piccitto, coerente con la protesta avviata da Spataro contro l’Asp 7 e le mancate risposte finora ricevute dal manager Aricò in merito alla riorganizzazione dell’attività chirurgica all’ospedale “Regina Margherita”. Risposte che il manager ribadisce di aver già fornito, ed in maniera chiara. “Come spiegato al primo cittadino di Comiso”, ha dichiarato Maurizio Aricò: “allo stato attuale, nulla è stato modificato nel reparto di chirurgia dell’ospedale “Regina Margherita”, così da giustificare una manifestazione tanto clamorosa di protesta contro i vertici aziendali dell’ASP”.

Sul confronto con gli altri sindaci, Aricò ha aggiunto: “Sono stato molto contento di partecipare a questo tavolo, perché è necessaria sinergia tra i territori, e quindi un gruppo di amministratori locali coeso e compatto che marci uniformemente per sviluppare la Sanità iblea. L’Azienda è dalla loro parte, nell’obiettivo comune di dare risposte di salute ai cittadini del Ragusano. Noi abbiamo recepito il documento, con forza di legge, contenente la Rete regionale. Oggi è il momento che i sindaci, assieme alla deputazione, esercitino quella pressione, che non può che essere che politica, affinché l’autorità regionale dia seguito alla seconda parte del proprio dovere, ovvero finanzino la disposizione di legge emanata“.

Un asse tra primi cittadini e Azienda sanitaria locale quindi, per gestire al meglio le strutture ospedaliere territoriali alla luce delle mancate risposte dalla Regione. “L’unico modo per ‘smuovere le acque’ rispetto al disastro proveniente da Palermo”, ha concluso il sindaco di Modica, Ignazio Abbate: “è quello di fare sistema e rivendicare le giuste aspettative dei cittadini. Concordare investimenti e strategie con l’Asp 7 è necessario attraverso la conferenza dei sindaci, organismo di contatto con il manager Aricò”. Per quanto riguarda le richieste di Modica, Abbate sottolinea: “Non possiamo fare gli stessi errori commessi con la questione tribunale, l’ospedale principale del comprensorio non può essere solamente uno. Auspichiamo che ci siano tre poli: Ragusa, Modica e Vittoria, dove ognuno abbia competenze e specificità ben distinte ma in grado di rispondere al meglio alle esigenze della collettività. Non si può pensare che Modica e Vittoria si tramutino in strutture satellite mentre il principale rimanga Ragusa”.