Cantieri di servizio a Comiso, niente soldi perché a Palermo hanno fatto male i conti

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Quando, a Palazzo di Città, era arrivata la telefonata del Prefetto, Annunziato Vardè, l’assessore ai servizi sociali di Comiso, Vittorio Ragusa, e le decine di cittadini in sciopero della fame per il mancato arrivo dei fondi regionali dei Cantieri di Servizio, avevano deciso di tornare a casa, sospendendo ogni forma di protesta, anche l’occupazione dell’aula consiliare.

A rassicurarli era stato l’annuncio di un incontro, nel volgere di pochi giorni, con l’assessore regionale alle Politiche Sociali e del Lavoro, Sebastiano Bruno Caruso. Ebbene, l’incontro c’è stato, e si è svolto martedì a Catania, ma le notizie sono tutt’altro che buone.

L’assessore Caruso, sebbene non sia l’esponente della giunta regionale competente in materia, ha ammesso che se i fondi promessi non sono ancora arrivati, a Comiso come in metà dei comuni siciliani che si sono visti finanziare i Cantieri di Servizio, è perché “a Palermo qualcuno ha fatto male i conti e i soldi non ci sono per tutti”. Caruso, nel suo mea culpa, ha anche aggiunto che sarà difficile metterci una pezza.

“Ci è stato chiesto – ha spiegato l’assessore Vittorio Ragusa, presente all’incontro insieme al sindaco Filippo Spataro – di anticipare parte di queste somme per far partire, intanto, almeno una parte dei 9 Cantieri finanziati. Ma noi siamo un ente dissestato e non possiamo, a maggior ragione perché non ci è stata data alcuna garanzia di rimborso. E poi, con quale criterio dovremmo scegliere un cantiere invece che un altro, dato che tutti sono stati finanziati perché validi? L’unica nota positiva è che i cittadini hanno avuto finalmente conferma del fatto che noi non abbiamo colpe”.

Ragusa ha concluso annunciando che, se entro la settimana prossima non ci saranno buone nuove, si potrebbe chiedere un incontro con il Prefetto o andare direttamente a Palermo.