Estrazioni petrolifere, l’Irminio pensa a nuove trivellazioni

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No a nuove trivelle
Foto di repertorio

La Irminio, società italiana attiva da 30 anni nella ricerca, estrazione e coltivazione degli idrocarburi, con l’assistenza e l’advisory di Ashurst LLP, ha perfezionato nei giorni scorsi l’accordo per un finanziamento da 100 milioni di dollari con tre istituti bancari: Societé Générale, BNP Paribas e Banca IMI.

Inizia così una nota della società che in provincia di Ragusa ha alcuni pozzi e altri li realizzerà in caso le ricerche saranno positive. “Questa linea di credito – spiega ancora la nota – sarà utilizzata da Irminio, tra l’altro, per lo sviluppo dei progetti legati a nuove attività di ricerca ed estrazione di idrocarburi liquidi e gassosi in Sicilia e in Italia”. “Siamo molto soddisfatti per l’ottenimento di questa importante linea di credito – afferma Antonio Pica, amministratore della Irminio – che ci permette di avviare le nostre nuove attività in Sicilia con maggiore forza e tranquillità. Tra l’altro siamo orgogliosi del fatto che il finanziamento sia stato concesso, per la prima volta in Italia, sulla base del criterio delle riserve petrolifere accreditate all’Azienda. Segno del buon lavoro che stiamo facendo”.

La Irminio, come detto, è titolare della concessione omonima nel comune di Ragusa, dove è previsto, nei pressi dei pozzi già produttivi, lo sviluppo di altri tre pozzi esplorativi già autorizzati, i cui lavori inizieranno a breve e da cui si attendono buoni riscontri in termini di potenzialità estrattiva. “Una buona parte dei nostri nuovi investimenti ricadranno direttamente, o sotto forma di commesse a contrattisti locali, sul territorio siciliano – continua Pica – e ne siamo particolarmente felici, considerando il momento economico così difficile per la Sicilia e per il Mezzogiorno”.