L’umiltà di don Corrado: “Ho avvertito la mia inadeguatezza, ma confido in Colui che mi dà forza”

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Le lacrime di don Corrado

 

Don Corrado è arrivato in una chiesa strapiena qualche minuto prima di mezzogiorno. Insieme al lui il vescovo della diocesi di Noto, Antonio Staglianò, e il vicario generale, don Angelo Giurdanella. In prima fila da una parte gli anziani genitori e i familiari, dall’altra le autorità (c’erano i sindaci di Noto, Ispica e Modica).

A mezzogiorno in punto l’annuncio dalle parole di monsignor Staglianò: “Carissimi fratelli e sorelle, vi annuncio che don Corrado Lorefice, Vicario episcopale per la Pastorale e Parroco della Chiesa Madre di S. Pietro e di San Paolo al Carmine in Modica, è stato chiamato dal Santo Padre, Francesco, a essere il nuovo Arcivescovo della Chiesa Metropolitana di Palermo”.

Un applauso interminabile, una gioia enorme è esplosa in quell’istante. Commossi gli anziani genitori del presule, i suoi tanti parrocchiani venuti da Modica per abbracciarlo. Il vescovo Staglianò ha messo al collo del nuovo confratello nell’episcopato la croce pettorale. Ed ha proseguito: ”Questa notizia riempie l’animo di tutti noi d’immensa gioia. Per la seconda volta il Papa elegge un figlio di quest’amata Chiesa di Noto come Pastore di una Diocesi di Sicilia”. Il riferimento è a don Rosario Gisana, modicano, che il 5 aprile del 2014 è stato ordinato vescovo di Piazza Armerina.

Con la semplicità lo contraddistingue, don Corrado ha voluto esternare le sue emozioni. Ha scelto due brani significativi della Parola di Dio. Il salmo 131: “Signore il mio cuore non si inorgoglisce e non si leva con superbia il mio sguardo”. Un grande segno di umiltà. Lo sguardo che, per tutto il tempo della cerimonia, don Corrado ha posato sui tanti presenti: un sorriso, qualche momento di enorme commozione. Quando ha ringraziato il vicario generale: lacrime di gioia, di affetto, che hanno accomunato i due sacerdoti per tanti anni membri dello stesso presbiterio. Fino a oggi, quando Papa Francesco – confermando la linea di una Chiesa che guarda agli umili – ha scelto il parroco di San Pietro, a Modica, per un ruolo di enorme responsabilità. Una responsabilità che a don Corrado ovviamente ha creato non poca trepidazione. Ma affrontata con fede, con le parole del salmo “Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla”.

Trepidazione di cui ha parlato nella lettera indirizzata alla sua nuova diocesi (Per il testo integrale clicca QUI). L’ha firmata semplicemente come don Corrado Lorefice, senza la dicitura che di solito si mette in questo caso (vescovo eletto). Don Corrado Lorefice e basta, semplice e schietto, profondo e buono.

“Mi rivolgo a voi, cari fratelli e sorelle della Chiesa di Palermo, con il cuore ancora pieno di stupore per l’inattesa nomina a vostro Vescovo. Quando il Nunzio apostolico in Italia, mons. Adriano Bernardini, mi ha convocato a Roma per confidarmi la scelta di Papa Francesco, ho immediatamente avvertito il senso della mia inadeguatezza. Ma fissando il Crocifisso che mi stava di fronte ho pensato subito alle parole di Paolo: Tutto posso in colui che mi dà la forza”.

Fiducia in Dio, nella collaborazione della comunità, a partire dal suo presbiterio, ma anche idee chiare, con lo sguardo fisso alla Parola del Vangelo e al Concilio.

Lo sguardo e l’attenzione concreta verso gli ultimi, chi vive in quella periferie esistenziali di cui parla Papa Francesco.  Ma c’è anche un chiaro riferimento alla legalità, un tema che non può non essergli caro. A fianco di don Pino Puglisi, come ha ricordato nella lettera alla sua nuova diocesi, ha lavorato a Brancaccio.

“Ovviamente non possiamo ignorare, come comunità diocesana, la drammatica e dolorosa crisi che i nostri tempi stanno attraversando su più fronti. Contribuiremo a favorire una cultura dell’accoglienza, della legalità, della crescita del bene comune, contro ogni forma di potere oppressivo dell’uomo e del creato, insieme ai responsabili delle istituzioni civili e alle autorità militari, nel rispetto delle competenze e degli spazi di azione propri di ciascuno”.

Al termine della cerimonia, alla Cattedrale di Noto, il vescovo Staglianò ha invitato don Corrado a impartire. insieme a lui, la benedizione ai presenti. 

Terminata la cerimonia, don Corrado è stato sommerso dall’abbraccio di tante persone. Non si è sottratto, ha parlato con, tutti, ha abbracciato tutti.

Avrà ancora qualche tempo per i saluti. La data dell’inizio del ministero pastorale a Palermo non è ancora stata fissata. Il diritto canonico prevede tre mesi di tempo al massimo per l’ordinazione episcopale e l’ingresso in diocesi.

Nei prossimi giorni, don Corrado incontrerà il collegio dei consultori della sua nuova diocesi per stabilire le date. Non è escluso che riceva l’ordinazione proprio a Palermo e nella stessa celebrazione si dia avvio al suo ministero episcopale.

Anche a Palermo, in contemporanea, è stata data la comunicazione dal cardinale Paolo Romeo.