Una sezione del Museo egizio a Catania? La Lega minaccia le barricate

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Una sezione del Museo egizio a Catania

Matteo Salvini ha ormai parecchi fan in tutta la Sicilia, provincia di Ragusa inclusa, tanto che c’è chi prova pure a riciclarsi con la versione ‘celodurista’ di seconda generazione.

Pare che a breve torni in Sicilia il deputato europeo che a Bruxelles, a sentire i suoi colleghi, ci vada pochino. Addirittura a Vittoria, dove la crisi ortofrutticola spinge all’esasperazione e dove si vota tra qualche mese.

Cosa verrà a raccontare Salvini nella fetta di Sicilia orientale che è più africana che europea, e non solo per la localizzazione geografica? Strade mulattiere, servizi da paesi in via di sviluppo (lentissimo sviluppo), rapporto politica cittadini fermo ai tempi del Gattopardo…

Ripeterà il copione già visto, ben collaudato, di un rinnovato accordo trasversale Nord – Sud per risollevare il Paese, in cui tutto va male per colpa dei neri, quelli che (per loro e nostra fortuna) non affogano…

Ma ci racconterà pura dell’invereconda sceneggiata di uno dei suoi alla notizia che il Museo Egizio di Torino potrebbe ‘cedere’ parte dei propri reperti (ad oggi infilati in magazzini per mancanza di spazi) alla Sicilia per una sezione distaccata?

“Se i reperti del Museo Egizio di Torino verranno trasferiti a Catania scenderemo in piazza per impedirlo”.

Come riportato dalla stampa nazionale, non l’ha detto il primo che passa per strada, ma il capogruppo in comune a Torino della Lega Nord Fabrizio Ricca.

“Se fosse confermata – spiega – oltre che farci arrabbiare ci vedrà scendere in piazza. Non è possibile che Fassino, tanto vanitoso del suo successo nel turismo, possa permettere una tale rapina”.

La rapina, come detto, è l’esposizione di reperti che nei magazzini mai nessuno visiterebbe, e che invece potrebbero rappresentare un’occasione sia per il Sud, che ora tanto Salvini dichiara di amare, sia per le migliaia di visitatori che hanno il diritto di fruire di questo patrimonio comune.

Una percentuale risibile rispetto all’enorme mole di reperti che provengono da quella parte di mondo che i militanti in maglia verde indicano come la madre di tutti i mali.

L’Egizio-bis dovrebbe essere ospitato nell’ex convento dei Crociferi, ora in restauro.

“Ci sdraieremo davanti alle porte del museo per impedire il trasferimento” – minaccia il consigliere piemontese.

E allora sarebbe il caso di fare un patto: tenetevi tutte le mummie, incluse quelle egizie s’intende.