Una piattaforma Cargo all’aeroporto di Comiso? L’idea piace

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L’aeroporto di Comiso potrebbe ospitare una piattaforma cargo. Potrebbe essere il primo aeroporto siciliano dedicato a questa tipologia di trasporti. Perché la struttura cargo, fino ad oggi, non esiste né a Catania, né a Palermo e Trapani. L’ipotesi, con dati numerici alla mano, è stata avanzata nel pomeriggio di giovedì a Comiso, nel corso del convegno, organizzato dalla Camera di Commercio di Ragusa.

Massimo Facchinetti, docente al Politecnico di Milano, ha presentato un vasto progetto di riqualificazione del sedime Demanio Difesa di Comiso (cioè l’area ancora di competenza militare situata a nord est della pista aeroportuale). Lì potrebbe essere attuato il progetto “Cargo Smart a chilometro zero, con l’area cargo al servizio dell’aeroporto di Comiso, per lo stoccaggio delle merci agricole che devono partire dalla Sicilia, ma anche industrie di trasformazione dei prodotti agricoli che permettano di far decollare da Comiso merce con alto valore aggiunto. Inoltre, potrebbe sorgere lì anche un outlet per la vendita diretta nella zona.

Simona Lertora, di Dhl Esxpress e Mauro Grisafi, amministratore delegato di BCube, che gestisce oggi le strutture cargo di Milano, Roma e Venezia hanno presentato i dati riguardanti il trasporto merci in Italia, che ha grandi potenzialità al sud, soprattutto in Sicilia. Grisafi ha illustrato i numeri dell’import/export in Italia ed ha spiegato come il trasporto aereo potrebbe risultare una grande potenzialità per il giovane aeroporto di Comiso che, nonostante abbia appena tre anni e mezzo di vita, ha già dimostrato le sue potenzialità. Simona Lertora, direttore marketing di Dhl Express, gestisce una diversa tipologia del cargo, curando tutta la filiera del trasporto, ha detto che la crescita dell’import/export nel meridione e soprattutto in Sicilia è doppia o tripla rispetto al paese. Questo significa che il trasporto delle merci potrebbe avere grandi potenzialità. L’imprenditore Andrea Molinari, di Agm Aereo, che cura in passato ha fondato e curato alcune compagnie aeree, come la Lauda Air e Volare, ha addirittura presentato un progetto realizzabile per Comiso, presentando “la gestione di una flotta di un gestore cargo, a medio e corto raggio, con base di esercenza nell’aeroporto di Comiso”. Un progetto su cui Molinari ha spiegato la fattibilità, con la presenza di piccoli aerei di base a Comiso che trasportino quotidianamente le merci in varie città europee per poi fare rientro a Comiso.

Gli imprenditori e gli esperti del settore hanno quindi sostenuto il progetto del cargo a Comiso, dimostrandone la fattibilità. Ha smorzato gli entusiasmi, invece, l’intervento di Francesco D’Amico, della Sac di Catania, che ha palesato le difficoltà ed i costi eccessivi del progetto. L’intervento di D’Amico è stato rintuzzato dai due parlamentari iblei del Pd, Pippo Digiacomo e nello Dipasquale. Per Giuseppe Giannone, presidente della Camera di Commercio, il convegno ha dimostrato le potenzialità dell’aeroporto di Comiso, che “può crescere con gli investimenti adeguati, che devono però essere affidati ai privati. Oggi, né Soaco, né il socio privato Intersac possono investire su Comiso, ma vi sono dei privati che potrebbero farlo, sviluppando un business proficuo”. Gianni Scapellato, già direttore di Milano Malpensa, Forlì e Rimini, colui che ha curato tutta la fase di progettazione dello scalo comisano, anch’egli tra i curatori del convegno, ha aggiunto: “Questo è un convegno molto tecnico, che ha dimostrato quali siano le potenzialità di Comiso. Il progetto Cargo faceva parte, già nella prima fase, del progetto complessivo dell’aeroporto di Comiso. Oggi, il convegno diventa un incubatore progettuale rivolto al mondo imprenditoriale. E’ stato presentato un modello di business che può essere vincente. Il cargo può essere la risorsa in più del mondo agricolo, completando la filiera di produzione e permettendo ai prodotti locali di viaggiare verso altre mete europee. A Comiso, si può realizzare la linea del freddo, che può servire sia per i prodotti agricoli in partenza, ma anche per altri prodotti, come i farmaci in arrivo in Sicilia”. “L’agricoltura ha bisogno dell’aeroporto – ha aggiunto Nello Dipasquale – la piattaforma cargo, insieme all’applicazione delle clausole di salvaguardia, possono permettere di superare le difficoltà recenti, che hanno frenato fortemente l’economia della provincia”. “La politica – ha aggiunto Digiacomo – deve saper far posto all’imprenditoria e permettere di sviluppare progetti veri, che servano al territorio. Abbiamo visto palesare dei dubbi: riteniamo di tratti di scorie antiche che i fatti possono fare allontanare”. 

(Articolo di Francesca Cabibbo)