‘Colpi di colore’ di Robustelli donato alla Cattedrale San Giovanni Battista

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Colpi di colore sulle note galoppanti e audaci di Francesco Cafiso. Così, in un momento dal vivo magico e ispirato, sospeso tra pittura e musica, Giovanni Robustelli ha realizzato nel giugno 2016 una delle sue opere. Affascinante come sempre. Resa ancora più unica proprio perché nata dall’ispirazione immediata e dal dialogo tra la sua arte e quella dell’amico musicista.

Era una delle serate del Festival delle Relazioni dello scorso anno. Oggi l’opera viene donata dalla Fondazione San Giovanni Battista alla Cattedrale di Ragusa. La finalità è quella di contribuire alla creazione di un Museo di arte contemporanea. “Abbiamo valutato con attenzione – spiega Tonino Solarino, presidente della Fondazione – e abbiamo scelto che il miglior uso possibile per un simile capolavoro dovesse essere un dono per tutti i visitatori. Un segno di collaborazione e stima nei riguardi del parroco della Cattedrale, padre Gino Alessi, e di speranza nel contribuire alla crescita culturale della nostra città“.

Stiamo cercando di rendere Palazzo Garofalo – spiega don Alessi – un vero e proprio polo culturale. Al suo interno si trovano già il museo della cattedrale, un piccolo auditorium, la biblioteca. Presto prenderà corpo una sala dove esporre oggetti particolari sul culto e sulla devozione popolare per san Giovanni Battista. Abbiamo, inoltre, le sale espositive al pian terreno che vorremo rendere fruibili sempre con una permanente di arte contemporanea. Nel momento in cui queste sale servissero per altre mostre, le opere sarebbero spostate“.

L’idea di fondo risponde ad un anelito di generosità molto diffuso. “Abbiamo pensato all’arte contemporanea – sottolinea il sacerdote – perché abbiamo molte opere donate da altri artisti che ci sembra inopportuno tenere nascoste. Vale la pena esporle per farle godere a tutti. Siamo molto felici di ricevere questo dono dalla Fondazione perché Robustelli ha già realizzato una sua mostra a Palazzo Garofalo e ha, dunque, un legame con questo luogo. Questa opera, in particolare, si colloca nel progetto del Festival delle Relazioni e segna una tappa di un percorso importante che si svolge qui a Ragusa. Testimonia di un preciso momento di riflessione e di un particolare momento vissuto da Ragusa“.