Il trasferimento nel nuovo ospedale: “Frettoloso e senza concertazione”

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“Un trasferimento frettoloso, avviato in maniera repentina senza alcuna concertazione. Un trasferimento che si lascia dietro alcune grosse lacune: dal punto di vista sanitario, come saranno tutelati i pazienti dei reparti che rimangono all’Ompa, senza rianimazione, cardiologia né medici notturni? Ed ancora: come mai nulla di concreto si è scritto sul futuro del Civile? Solo proclami che ci fanno pensare che ancora una volta il centro storico di Ragusa verrà abbandonato a se stesso. In tutto questo ci stupisce il silenzio assoluto della politica”.

Queste, in estrema sintesi, le questioni venute fuori in conferenza stampa, stamane, da parte dell’associazione Liberi cittadini. Il maestro Giuseppe Leone, il dottor Nunzio Storace, il capogruppo a Palazzo dell’Aquila di Partecipiamo Giovanni Iacono, coordinati da Carmelo Ansaldo, hanno evidenziato in corposi interventi tutto il loro dissenso, condiviso dall’associazione che, hanno sottolineato, coinvolge una quarantina di cittadini preoccupati per il declino di Ragusa.  “Ancora una volta scelte imposte dall’alto penalizzano la nostra città – ha spiegato Iacono – non possiamo sempre subire. Per le questioni sanitarie questo manager ha fatto solo disastri, lui andrà via e noi dovremo convivere con le scelte scellerate compiute negli ultimi tre anni”.

E, parlando dell’imminente trasferimento di numerosi reparti ospedalieri al Nor, Iacono ha aggiunto: Una scelta improvvisa, come testimoniano le note dei primari che prendono atto del trasferimento repentino senza alcun tempo per riflettere. Ci chiediamo, da cittadini e non da amministratori, perché invece di lavorare notte e giorno al nuovo ospedale, in cui tutto ancora non è definito, non si aspettava che fosse tutto pronto e solo dopo si avviasse il trasferimento? Non c’è dietro una fretta personale solo per effettuale una inaugurazione? In questa città di inaugurazioni con questa logica c’è ne sono state anche troppe”.

Il dottor Storace, assolutamente contrario alle scelte effettuate dal manager dell’Asp 7, ha posto l’attenzione sulla fragilità dei reparti che rimarranno all’Ompa di Ibla, tra cui Oncologia, Otorinolaringoiatria e Oculistica, “i cui pazienti dovranno fare a meno delle tutele che derivano dall’aver a disposizione, per i casi di emergenza, di alcuni importanti presidi come Cardiologia, Rianimazione e persino dei medici notturni”.

Infine il maestro Leone ha evidenziato il declino della città, a partire dal centro storico superiore che “per colpa degli amministratori e dei politici iblei, tra tutti Nello Dipasquale, negli ultimi decenni si è spento. Dalla rotonda a piazza del Popolo un susseguirsi di insegne chiuse, non ci hanno lasciato più nulla”.

Leone risentito anche dall’attuale amministrazione, “colpevole anch’essa di questo inesorabile declino. Questo sindaco dov’è e chi l’ha mai visto?”.