Giarratana, prima seduta ‘operativa’ con polemiche

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Prima seduta ‘operativa’ del consiglio comunale di Giarratana dopo quella d’insediamento. All’ordine del giorno la sdemanializzazione di un terreno di proprietà comunale, la conferma del contributo sugli oneri di urbanizzazione, l’acquisizione di immobili ubicati presso il “Museo a Cielo Aperto”, lo schema di convenzione per il servizio di tesoreria del Comune di Giarratana. Il civico consesso ha votato all’unanimità l’acquisizione degli immobili del museo a cielo aperto; la maggioranza ha votato, con l’astensione della minoranza, i punti relativi alla convenzione per il servizio di tesoreria e la conferma degli oneri di urbanizzazione, la maggioranza ha votato con voto contrario della opposizione (con esclusione di Busso che è uscito non votando) il punto relativo alla sdemanializzazione.

Una seduta caratterizzata da vivaci polemiche. Protagonista principale il capogruppo di minoranza Giuseppe Busso, che – secondo la maggioranza – ha mostrato di voler rallentare i lavori del consiglio. Inizio di seduta con battibecco tra Busso e il presidente del consiglio Giaquinta su questi legate al regolamento. Busso, presidente del consiglio nella passata consiliatura, ha accusato il neo presidente di non aver convocato la Conferenza dei Capigruppo prima del consiglio. In realtà, spiega la consigliera Giovanna Caruso, questo avveniva anche ai tempi in cui Busso era dall’altra parte, cioè nello scranno della presidenza. “Ma il pathos – spiega la Caruso – ha raggiunto l’apice, quando, udite, udite, il Consigliere Busso, ha accusato il presidente di non rispettare le pari opportunità… a voler essere sinceri, pari opportunità oggetto di quasi totale diniego, oserei dire in tutti i sensi, quando quella poltrona era occupata dal nostro eroe!”. 

Tornando alla cronaca della seduta, la maggioranza ha proposto, con mozione di indirizzo, che il sindaco si faccia portavoce presso le istituzioni opportune (Anci o simili) affinché venga data attenzione al problema del servizio di tesoreria, una volta affidato dal Comune alle banche in cambio di corrispettivo, e che ora, in maniera unilaterale, chiedono un cambio repentino di marcia: per accettare di svolgere il servizio di tesoreria richiedono in prima battuta il pagamento di un canone annuo da parte degli Enti locali, e l’eventuale applicazione di interessi.