Nuovo ospedale, trasferimento a ‘tappe’. Entro dieci giorni i primi traslochi

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“Puntiamo all’apertura non in un’unica soluzione, ma con un cronoprogramma con tempi discretamente dilatati. S’inizierà dai reparti senza ricoverati”. Lo ha spiegato il manager dell’Asp, Salvatore Lucio Ficarra, a margine della conferenza stampa di presentazione della ‘Relazione sanitaria’ 2016.

IMG_0871Ficarra ha spiegato che si sta procedendo con le necessarie gare, aggiungendo che “il primo a essere trasferito sarà il laboratorio analisi, perché già le attrezzature sono là. A oggi i nostri operatori devono andare a Modica, a Vittoria. Quindi si rende indispensabile aprire immediatamente i laboratori. Manca solo un passaggio con i Vigili del fuoco, e contiamo entro dieci giorni di insediare il laboratorio analisi nel nuovo ospedale. Una parte rimarrà al Civile per servire il Pronro soccorso. A ruota, sempre previa verifica, la farmacia”.

I primi reparti con pazienti a essere trasferiti saranno quelli di Ibla, in pratica il polo materno-infantile.

Ficarra ha spiegato che con i tecnici si sta facendo un “lavoro da anatomopatologi, sezionando l’ospedale” nuovo e valutando, a step, cosa occorre completare”.

La questione centrale è quella delle Uta, le unità di trattamento dell’aria, ma ci sono anche le gare per la sistemazione di alcuni ascensori.

Ficarra ha ricordato che si tratta di una struttura la cui costruzione è iniziata 17 anni fa, per questo alcune cose sono ormai obsolete. Un esempio, le batterie delle lampade di emergenza: ormai ‘andate’, perché vecchie.

È stato asfaltato l’ospedale, è stata istituita la portineria anche di giorno, con personale interno. Si sta studiando anche un sistema di telecamere esterne, per un controllo della struttura. Analogo sistema dovrebbe essere attivato anche a Vittoria.

“Stiamo anche studiando la possibilità, dopo il trasferimento del Pronto soccorso dal Civile al nuovo ospedale, di istituire, dove attualmente c’è l’ospedale Civile, un presidio con 118 e guardia medica”.

Per quanto riguarda la relazione sanitaria, dopo le relazioni del dottor Francesco Blangiardi, capo Dipartimento Medico di Prevenzione, e del dottor Riccardo Gafà, Ficarra ha spiegato che obiettivo dell’azienda sarà quello di far crescere i numeri di chi si sottopone agli screening gratuito contro i tumori. Al momento la provincia di Ragusa è al 30-35% con una media nazionale che si aggira intorno al 60%.  “Per questo motivo lavoreremo su una forte campagna di sensibilizzazione”. 

Ecco la nota dell’Asp sulla conferenza stampa:

Nella conferenza stampa di oggi, indetta dal Commissario dell’Asp di Ragusa, dr. Salvatore Lucio Ficarra, hanno partecipato il direttore sanitario aziendale, dr. Giuseppe Drago, il direttore amministrativo, dr. Salvatore Lombardo.

I dati della Relazione Sanitaria, come ogni anno,  sono stati illustrati dal capo Dipartimento Medico di Prevenzione, dr. Francesco Blangiardi e dal dr. Riccardo Gafà, responsabile ReNCaM – Registro Nominativo Casi di Morte -.

Un dato rilevante quello riguardante i programmi di screening oncologico per il tumore della mammella, del colon retto e della cervice uterina, che sono considerati LEA – Livelli Essenziali di Assistenza, efficaci nel ridurre la mortalità specifica per tumore, quindi devono essere garantiti a tutta la popolazione. Nel decennio 2007/2016, grazie agli screening,  si è registrata una diminuzione di casi.

Su questo argomento il dr. Ficarra ha sottolineato: «Questa Azienda fare di più per incentivare gli screening che, purtroppo,  sono ancora  al di sotto della media nazionale, questo gap si potrà superare incentivando le campagne di sensibilizzazione capaci di ridurre questa differenza».  Il Commissario si è complimentato con  i dottori Blangiardi e Gafà e l’equipe del Dipartimento di Prevenzione, per l’ottimo lavoro svolto.

I dati demografici della Provincia di Ragusa relativi all’anno 2016 presentano una popolazione media di 321.458 abitanti di cui 159.214 maschi e 162.244 femmine. I nati durante l’anno sono stati 2.811 con una prevalenza di maschi (1.472) rispetto alle femmine (1.339) con un tasso grezzo di natalità di 8.74  riferito alla popolazione della Provincia che risulta superiore al tasso di natalità per 1000 abitanti della popolazione italiana ed in diminuzione  rispetto all’anno scorso ( 8.74 contro 8,75).

Negli ospedali della provincia sono nati 3.328  bambini, un numero superiore ai bambini nati da genitori residenti,  il che presuppone una fascia di utenza degli ospedali della provincia che proviene  sempre più dalle  province confinanti.

Il comune con il tasso di natalità più alto quello di Acate con 11,64  %.         

Il  numero annuale di decessi  è stato di  2975  di cui 1.446 maschi e 1.529 femmine; per il secondo anno di seguito  il numero delle donne decedute supera quello degli uomini. Il tasso grezzo di mortalità è di 9,25 per mille abitanti, al di sotto del tasso di mortalità per 1000 abitanti relativo all’intera popolazione italiana che è di 10.76 . La differenza tra il tasso di natalità e quello di mortalità  comporta un saldo negativo di   – 0,51. Il saldo attivo in provincia è mantenuto da cinque comuni su dodici: Vittoria, Acate, Pozzallo, Scicli e Ispica.

Per quanto riguarda l’analisi dei dati di mortalità per causa specifica si evidenzia come le malattie dell’apparato cardiovascolare, in accordo al dato nazionale, rappresentano per entrambi i sessi la principale causa di morte. Il tasso di mortalità per  tale patologia per 10.000 abitanti è di 34,29  nei maschi e di 43,76 nelle femmine. La seconda causa di morte è invece rappresentata dai tumori con un tasso di mortalità per 10.000 abitanti di 25,88 per i maschi e di 19,54 per le femmine. Anche in questo caso, in accordo al dato nazionale, il tasso maschile prevale su quello femminile mentre entrambi si mantengono ben al di sotto dei valori riferiti alla popolazione nazionale (maschi 34.8; femmine 19.2 nel 2011 ultimo dato pubblicato dall’ISTAT).

La vita media della popolazione provinciale è di 77,84 anni per i maschi  e 81,98  anni per le femmine . Come nel resto d’Italia le femmine vivono almeno 5 anni in più rispetto agli uomini. Con un trend in aumento nell’ultimo decennio.

Gli ultracentenari al 31 dicembre del 2016 erano nella Provincia 55;  15  maschi e 40 femmine e tale valore è diminuito  rispetto al 2015 ( 60 ).

La mortalità infantile (entro i primi 12 mesi di vita) si attesta sul valore di 2,85  su 1000 nati, in  netta diminuzione  rispetto al 2015 (5,36).

La mortalità neonatale (cioè entro i primi 28 giorni di vita) è di 1,42  x 1000 nati. Anche questo un valore bassissimo che ci mette al livello delle nazioni europee con più bassa mortalità neonatale.

Analizzando i dati di mortalità per causa nel decennio dal 2007 al 2016 si evince quanto segue:

  1. la mortalità per malattie dell’apparato cardiovascolare è aumentata per gli uomini dal 34,1 x 10.000 abitanti al 34,3 x 10.000.
  2. in aumento il tumore del polmone da 5,6 a 8,00 x 10.000 (uomini) e da 1,1 a 2,2 (donne)
  3. la mortalità per tumore dell’utero è diminuita dal 1,8  a 1,3 x 10.000
  4. mortalità diminuita  per i tumori della mammella da 3.9  a 3.5
  5. in diminuzione  anche i tumori del colon retto da 3,6 a 3,3 (uomini) e da 2,9 a 2,5 (donne)
  6. in decremento i tumori dello stomaco , fegato
  7. i tumori nel loro complesso sono aumentati di poco per gli uomini (da 26.67 da 25,5 (2007) a 25,9 (2016) x 10.000 ab.); costanti per le donne  19,6 e 19,6
  8. in netta diminuzione   i  SUICIDI  26  nel 2007 – (17 m 9 f), contro  18 (13m – 5 f) nel 2016 
  9. Nessun OMICIDIO  nel 2016 ; 1 nel 2011, 2 nel 2012, 3 nel 2013 e 2014 .
  10. In diminuzione i deceduti per INCIDENTI STRADALI  27 (23m – 4 f) nel 2007 ,contro i  17  del 2016  (15 m –   2 f)
  11. in diminuzione  la mortalità per INCIDENTI DOMESTICI , 49 in totale (19 uomini e 30 donne) nel 2007  rispetto a 40 (21 m e 19 f) nel 2016.

I DECEDUTI FUORI PROVINCIA nel 2016 sono stati 133 (76 uomini e 57 donne) poco più del 5×100 dei deceduti, spesso per patologie che necessitano di centri di cura specializzati non presenti nel nostro territorio.

Un capitolo della relazione si occupa del confronto dei dati della provincia di Ragusa con le altre 8 province siciliane e con 5 province italiane (2 del Nord, 2 del Centro e 1 del Sud) simili per popolazione alla nostra. Questi dati si riferiscono all’anno 2015.

IL RAFFRONTO CON LE PROVINCE SICILIANE pone la provincia di Ragusa al 3° posto per il saldo della popolazione, dopo Catania (- 0,23) , Palermo ( – 0,88 ) e  Ragusa (- 1,29). Per il primo anno tutte le province siciliane hanno avuto un saldo negativo della popolazione.

IL RAFFRONTO CON LE PROVINCE ITALIANE  prese in considerazione (Cremona , Ferrara, Viterbo, Benevento e Catanzaro) ci pone al primo posto anche in considerazione che tutte  hanno un saldo della popolazione negativo molto alto.