Claudia Koll a Modica alla scuola ‘Regina Margherita’. Ai giovani: “Cercate il bene”

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È tornata a Modica per dimostrare tutta la sua riconoscenza agli alunni e alle famiglie della Scuola Regina Margherita che hanno dimostrato grande generosità nei confronti dell’associazione di solidarietà “Le opere del padre” di cui è fondatrice. Claudia Koll ha voluto così essere presente all’Open Day per portare la propria testimonianza proprio qui, in una delle scuole che ha concretamente garantito a diciotto ragazzi il diritto allo studio.

“Attualmente, spiega Suor Carla direttrice della scuola, abbiamo fatto 18 sostegni a distanza di cui 10 come scuola e 8 grazie alle famiglie dei nostri alunni. La nostra è una scuola cattolica che ha fatto della solidarietà una scelta educativa. La presenza di Claudia Koll ci riempie di gioia anche perché toccare tangibilmente un’esperienza di grande misericordia fa bene un po’ a tutti”.

 

Ed effettivamente ascoltare la storia di Claudia Koll fa veramente bene al cuore e all’anima. Una testimonianza che vuole ribadire l’importanza della scuola cattolica nella formazione culturale dei propri figli. Quella scuola cattolica che, come ha raccontato durante l’incontro tenutosi nella Chiesa della Madonna delle Lacrime, da adolescente, si è rifiutata con tutte le forze di frequentare, nonostante l’insistenza della sua famiglia che era molto cristiana. Ma a quanto pare era destinata ad incontrare Don Bosco e Maria Ausiliatrice nonostante per buona parte della sua vita avesse percorso un’altra strada che sembrava essere totalmente lontana dagli insegnamenti di Dio. Una testimonianza toccante che parte proprio dal momento della sua nascita quando la madre dopo il parto costretta ad una trasfusione di sangue viene infettata e si ammala gravemente. Da quel momento la piccola Claudia è costretta a vivere lontano da lei per molto tempo e viene accudita dalla nonna materna che però era non vedente e la teneva legata a lei con un filo di lana per accorgersi dei suoi movimenti.

Una storia raccontata con quella serenità e semplicità che oggi la contraddistinguono. “Mia madre, racconta, credendo di essere in punto di morte mi ha affidata alla Madonna pregandola di prendersi cura della sua bambina e così è stato, anche se io non me ne sono accorta subito.” Poi parla della nonna definendola la figura più importante nella sua formazione personale e professionale. “Ho deciso di fare l’attrice a 5 anni. Guardavo i film per mia nonna e le raccontavo cosa vedevano i miei occhi e lei mi spiegava il significato delle parole. Già allora quelle immagini aprivano tante domande. La mia adolescenza è stata caratterizzata dalla ricerca del senso della vita, della sofferenza, quella sofferenza che mi aveva tenuto così lontano da mia madre. Mi definivo la ragazza con la valigia. Sono cresciuta senza radici, andavo da una casa all’altra per non pesare su di lei che stava male e questa vita poi l’ho ritrovata nello spettacolo quando partivo per le tournée. Oggi sono missionaria ed il Signore mi chiama a testimoniare la mia esperienza e a coinvolgere gli altri. Ma il percorso per arrivare a lui è stato molto difficile. Dio però è testardo, non si arrende e così ad un certo punto dopo che ero diventata una attrice affermata, dopo che avevo fatto le mie esperienze alla ricerca di quelle risposte ho cominciato a comprendere che non era quella la mia strada. Ho messo in dubbio tutto quello che ero, che facevo. Ho rinunciato alla mia carriera, ai soldi perché i film che mi proponevano contraddicevano quello che diceva Dio ed io dovevo essere fedele a quello che stavo vivendo. L’opera più bella che il Signore ha fatto nella mia storia personale è stato che una volta che mi ha perdonata dal mio passato mi ha liberata da esso.”

Parole che pesano nel cuore di chi le ascolta e lasciano un segno ma soprattutto un messaggio di speranza per tanti giovani che hanno perso la strada e sono alla continua ricerca del senso della vita ma lo cercano nel posto sbagliato:

“Ai giovani mi sento di dire che ogni scelta sbagliata ha delle conseguenze e che è importante discernere ciò che è bene e ciò che è male per la propria esistenza. La vita si sperimenta con la consapevolezza che ci sono delle cose che ci fanno male e che ci fanno bene e che bisogna sviluppare il senso critico e non sperimentare ogni cosa pur di provare emozioni.”

Una lunga giornata quella di Claudia Koll iniziata con l’accoglienza degli alunni e conclusasi con un altro incontro aperto alla cittadinanza perché certe storie meritano di essere ascoltate e di essere prese come esempio di vita.