Dai vestiti per le bambole a Milano Fashion Week: il sogno realizzato di Debora Lo Magno

74

La mia donna? Elegante e sofisticata”. Eccole le due caratteristiche alle quali ama dare forma e sostanza Debora Lo Magno, la stilista ragusana reduce dalle passerelle della Milano Fashion Week.

Di ritorno dalla capitale lombarda proprio in queste ore, ha coronato il suo sogno per ben due volte nel volgere di poche settimane. Prima la partecipazione alla Settimana della Moda di Roma grazie all’Associazione Culturale Art Nobless, poi la proposta dell’art director di volare a Milano. “Anche se sembra strano, ho sentito l’esigenza di pensarci un po’ – confessa Debora, ancora emozionata – perché a Roma, il 27 gennaio, avevo presentato solo sei abiti della mia collezione The Dream, mentre a Milano ho dovuto raddoppiare. Inoltre, a Roma i miei capi erano stati indossati dalle modelle come “tableau vivant”, non erano andati in passerella; a Milano invece è stata una vera sfilata. Ma questi, chiaramente, sono treni da prendere al volo, e alla fine mi sono buttata e sono felicissima”.

L’amore per la moda nasce e cresce con lei. Da piccola, insieme alla nonna, cuciva i vestitini per le bambole, ma, ad un certo punto, le vicissitudini della vita l’avevano portata a pensare che quella passione non potesse diventare un vero lavoro. Quindi, nel 2008, il trasferimento a Milano per diventare ingegnere gestionale. Poco dopo, però, ecco fare capolino quella particolare sensazione che ti fa capire che non è la strada giusta, che non è “il sogno” che ti fa brillare gli occhi. Da lì il rientro in Sicilia, con le inevitabili preoccupazioni, e l’iscrizione all’Istituto Burgo di Ragusa ( sede distaccata dell’Accademia di Milano) dove si diploma nel 2013.

A Milano sono tornata prima per tentare la strada da ingegnere e poi per gli esami da stilista – racconta – ma non avrei mai pensato che sarei addirittura arrivata alla Settimana della Moda. E’ stata un’esperienza fantastica, che mi ha insegnato che, con determinazione e sacrificio, si può arrivare ovunque. E’ andata benissimo, e tutti hanno potuto ammirare i miei 12 abiti della collezione DLM, sei della linea cocktail e sei di haute couture, che hanno sfilato accompagnati dalle creazioni di altre due stiliste di Art Nobless: le “coffe siciliane” di Maria Angela Russotto, agrigentina di Cammarata, e i gioielli di Elisa Madonia, originaria di Vigevano ma palermitana d’adozione”.

Adesso si torna a lavoro. Tanto studio, tanta pratica, per mirare sempre più in alto. E a chi le chiede quale sia la sua tecnica preferita per realizzare capi unici per la sua donna elegante, Debora risponde senza alcun dubbio: “Il moulage, che è proprio dell’alta moda e permette al tessuto di essere scolpito direttamente sul manichino. La mia donna dev’essere, semplicemente, unica”.