In fuga dal Pd, e ora i risultati ‘pesano’ per le amministrative di primavera

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Con gli exit poll che hanno prefigurato la fine della stagione Renzi, sono arrivati anche i primi adii  da questo Pd. “Non mi riconosco più in questo Partito Democratico”, scrive l’ex deputato regionale Pippo Digiacomo su facebook. È lui una delle ‘vittime illustri’ dei renzismo siciliano, rimasto fuori dall’Ars, lasciando il posto all’ex forzista Nello Dipasquale, accolto col red carpet dal Pd di Matteo Renzi.

Digiacomo scrive: “In attesa che cambi qualcosa, mi sospendo senza passare ad alcun altro schieramento… mi candido a Sindaco di Comiso”. Domenica prossima, al Naselli, la prima uscita pubblica. 

A Comiso il Pd ha fatto male, anzi malissimo in termini di consensi. Meno di 1.500 voti, meno del 10 per cento. Modesto anche Leu, poco sotto il 3. A valanga i 5 stelle, che sfiorano il 55 e il centrodestra, poco sotto il 30 (Forza Italia è quasi al 20 per cento).

Le amministrative, si sa, sono altra cosa rispetto alle elezioni nazionali, specialmente con queste leggi elettorali a democrazia limitata. Ma ovviamente l’onda dei 5 stelle, e la buona affermazione del centrodestra, non spianano la strada all’uscente Filippo Spataro. Che ha dalla sua, però, un buon consenso in città.

A Ragusa i pentastellati sono andati sotto il 50 per cento, ma anche nel capoluogo i grillini hanno ottenuto un consenso strepitoso. La spaccatura a poche settimane dal voto, con la decisione di ‘bocciare’ i 5 anni dell’amministrazione Piccitto da parte dell’ala dei dissidenti, non ha portato bene. Per Antonio Tringali, che ha assunto una posizione ‘mediana’ (ed equilibrata) in questo scontro interno (tra la deputata Stefania Campo e l’uscente sindaco Federico Piccitto) la candidatura a sindaco può essere ufficializzata sotto i migliori auspici. 

Sempre nel capoluogo, Sonia Migliore è ormai certa dell’appoggio del centrodestra, Forza Italia in testa, mentre Maurizio Tumino non è pronto ad alcun passo indietro. Il 27 per cento del centrodestra in città è un buon viatico, mentre per Peppe Calabrese quel misero 15 per cento del Pd (di certo meglio del 7 di Vittoria o del 9,9 di Comiso) non è incoraggiante.

Va ribadito, le amministrative sono questione diversa. Anche se non sono tutta un’altra storia, almeno rispetto al significato di questo voto a valanga che ha visto il partito di Salvini doppiare quello di Grasso, nella provincia più a sud d’Italia.

A Modica è già sicuro di mantenere la fascia Ignazio Abbate, forte di un Pd e un centrosinistra deboli (Liberi e Uguali e Pd messi insieme non superano il 15 per cento). Ma anche qui i grillini superano il 50 per cento.