La festa del Cantiere educativo con i bambini di Pozzallo

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Dopo le bellissime esperienze di Modica e Scicli, non poteva mancare un pomeriggio di gioia anche a Pozzallo. Sabato scorso, in piazza Municipio, si è svolto il momento di festa organizzato dal Cantiere educativo “La Fontana del Villaggio”, con il patrocinio del Comune di Pozzallo e dell’Assessorato alla Cultura e il sostegno della Caritas diocesana di Noto, Caritas Italiana, la Fondazione CON IL SUD e la Fondazione di Comunità Val di Noto. “Le parole che ci fanno crescere” sono ‘sbocciate’ nella grande vasca con l’acqua, allestita per l’occasione. Ciascun bambino presente ha potuto ‘liberare’ la parola di crescita pensata da un altro bimbo della città e custodita dentro un fiore di carta, in un ‘rito’ fatto di scambio e reciprocità.

Gli animatori e i ragazzini del Cantiere, insieme a don Michele Iacono, hanno rappresentato la fiaba Jorinda e Joringhello dei fratelli Grimm. Poi animazione e giochi, con gli Scout, le parrocchie e gli oratori, diversi volontari, grandi e piccoli insieme, in un clima di gioia e fraternità. Un momento che rappresenta il culmine di un cammino più ampio che si è svolto in collaborazione con le scuole della città (gli Istituti Comprensivi A. Amore e G. Rogasi e il Circolo Didattico Statale) e con la bella partecipazione dell’Istituto salesiano “Figlie di Maria Ausiliatrice” e del gruppo Scout Agesci Pozzallo 1.

Animatori e insegnanti hanno coinvolto i bambini nella realizzazione di oltre 1200 fiori rossi, su cui ciascuno ha scritto una parolina ‘di crescita e cura’ da liberare poi in acqua nel giorno della festa. Inoltre, insieme agli educatori del Cantiere, nelle classi si è metaforicamente ‘giocata’ la tematica scelta: le nostre parole, i nostri gesti possono ingabbiare, trattenere, bloccare; ma possono anche liberare, sbocciare, farci crescere! Dopo il gioco la classe ha condiviso le emozioni emerse: “Era bello essere liberati, ma anche liberare qualcun altro dava molta gioia, perché ci prendevamo cura dei nostri compagni”. Infine veniva scelta una parola comune da liberare insieme attraverso il coinvolgente esperimento del fiore in acqua.

Una magia, una ritualità, che si è riproposta nella piazza della città il 21 aprile. Un pomeriggio dedicato a tutti i bambini di Pozzallo, a chi ci è nato e cresciuto e a chi vi arriva dopo aver attraversato continenti e superato il deserto e il mare, per trovare un approdo di pace. Anche il sindaco, Roberto Ammatuna, ha voluto ribadire che la città che diede i natali a Giorgio La Pira non può non sostenere iniziative che promuovano la cultura della pace e dell’accoglienza e che diano voce ai più piccoli.

Don Paolo Catinello, direttore di Migrantes, si è soffermato su alcune delle parole scritte dai bambini nei fiori, in particolare su amicizia e diversità, poiché l’amicizia, uno dei valori che più serve a crescere, non si può realizzare se non si impara ad apprezzare la diversità. Le insegnanti delle scuole primarie di Pozzallo sono intervenute esprimendo apprezzamento per la collaborazione con il cantiere educativo che anche quest’anno ha proposto un’attività che è piaciuta tanto ai bambini e che ha permesso di affrontare tramite la fiaba, il gioco e il laboratorio in classe, un tema importante come quello trattato dalla fiaba dei fratelli Grimm. Tanti i genitori presenti che hanno espresso il loro apprezzamento per il percorso svolto dai bambini, in particolare per i significati profondi che possono essere riportati e vissuti nella quotidianità. “La pazienza che abbiamo nell’attendere che ciascun petalo del fiore si apra per liberare la parolina, è come la pazienza che ha avuto Jorinda nell’aspettare Joringhello, e soprattutto la pazienza e la capacità di attendere che dobbiamo esercitare ogni giorno”, ha detto una bambina.

“Ecco: ciascuna parola, ciascuna riflessione, di cui ogni bambino ci ha fatto dono, rappresenta il vero tesoro per la crescita della città tutta”.