Rigenerazione del centro storico, consumo del suolo zero, mobilità sostenibile

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Ieri sera, alla Camera di Commercio, dibattito promosso coi candidati sindaco di Ragusa dall’Ordine degli Architetti e dalla Fondazione Arch.

Sull’argomento riportiamo la dichiarazione del candidato sindaco del M5S, Antonio Tringali:

Ho esposto alcuni punti del programma del Movimento 5 stelle su urbanistica, tutela del paesaggio, ambiente.

Rivitalizzare il centro storico è un tema su cui si discute da tempo. In questi anni la zona di via Mariannina Coffa e piazza San Giovanni ha visto crescere le attività di ristorazione, con bar, ristoranti e pub. Di conseguenza è cresciuto il numero di persone che frequenta quella zona la sera, soprattutto nei week end. È chiaro a tutti che questo non basta, anche se può essere un timido segnale positivo. Sappiamo che per far rivivere un centro storico occorre far sì che la gente torni ad abitarci. C’è un patrimonio abitativo inutilizzato, che in alcuni casi è diventato fatiscente tanto da creare anche problemi di decoro. Negli anni si è spinto verso le costruzioni in periferia, nelle aree verdi. Ora bisogna cambiare rotta, e occorre mettere in campo una serie di strumenti per un cambio di cultura e di mentalità. L’approvazione del nuovo Piano regolatore e una revisione del piano particolareggiato sono due elementi indispensabili per operare concretamente sul cento storico. Penso che occorra una grande attenzione, quindi, nel riqualificare la città esistente, attraverso anche una serie di incentivi ed agevolazioni che tendono al recupero e perché no alla rottamazione di aree degradate o dismesse. Operando attivamente sul centro storico si metterà in moto il lavoro per tutta una serie di professionalità: dal lavoro tradizionale a quello più avanzato tecnologicamente. Così si darà nuova energia per una ripresa di cui abbiamo assoluto bisogno. Abbiamo previsto nel programma la conferma di 3 anni di esenzioni per chi investe nel centro: non è un intervento risolutivo, ovviamente, ma inserito in una cornice più ampia di azioni volte a rendere più appetibile un investimento nel centro della nostra città. Oltre ad abitarlo, il centro lo si deve anche vivere, con una serie di iniziative di qualità: alcune le abbiamo già, mi riferisco ad eventi come A Tutto Volume che richiamano ogni anno tantissima gente e soprattutto scrittori da tutta Italia. Sono vetrine importanti e occasioni di crescita culturale per la città. Ma vogliamo pensarne anche altre. Accanto a queste, occorre individuare spazi che generano socializzazione, cultura, aggregazioni a vari livelli. Un centro storico sempre più bello, vivo, capace di creare attrazione e, ovviamente, più facilmente raggiungibile. Penso, in questo senso, al recupero, in centro storico, di grandi contenitori ormai in disuso, da trasformare in spazi utili alla città. Un centro storico vivo perché la gente possa tornare ad abitarci, avendo servizi e adeguati mezzi di trasporto.

Penso al Teatro La Concordia: 5 anni fa abbiamo trovato un progetto faraonico, lo abbiamo rivisto. Lo restituiremo alla città spendendo poco meno della metà. Penso ancora a spazi di aggregazione facendo innanzitutto un censimento degli edifici pubblici e degli spazi pubblici di pertinenza. Ci sono alcuni terrazzi di serbatoi idrici che potrebbero essere fruiti dai cittadini con vista sulla vallata San Leonardo. Nonostante la costante diminuzione dei residenti, in centro storico vivono oggi tanti bambini e ragazzi. Non hanno un luogo dove giocare, dove fare uno sport: e questo è un problema. Da anni questo problema viene segnalato alle amministrazioni comunali, da agenzie educative come la parrocchia cattedrale, ma ancora non si è riusciti a trovare una soluzione. L’area del City tornerà a rivivere come spazio ludico-ricreativo, e questa potrebbe essere una prima risposta. Ma probabilmente si dovrà pensare anche ad altro. Dei punti di forza li abbiamo nel nostro centro. Questo credo vada preso in considerazione.

Penso alla Vallata Santa Domenica, un grande polmone verde in pieno centro storico. In questi anni abbiamo ripulito un’area ormai abbandonata, realizzato i nuovi muretti di sostegno dei terrazzamenti. Ora è il momento di un utilizzo, attraverso la sinergia tra pubblico e privato. Ci sono altre aree, non proprio in centro, ma comunque importanti per iniziative all’aria aperta, per spazi dove correre, dove andare in bici o svolgere attività varie. Penso ai 38 ettari del parco agricolo, delimitati nella variante approvata dal consiglio comunale di recente: lì potrà essere realizzata una pista ciclabile di 10 chilometri. C’è anche la collina di Petrulli, area di enorme fascino dal punto di vista paesaggistico. Ci sono, quindi, iter già avviati e da portare a compimento, altri da rivedere, come nel caso del piano particolareggiato, idee da sviluppare e percorsi di confronto da seguire con determinazione. Per fare tutto questo, però, c’è bisogno di semplificare le procedure e di ottenere massima trasparenza nell’iter delle pratiche tramite una gestione informatizzata sempre più efficiente. Le norme, inoltre, devono realmente favorire i progetti di qualità. Sul tema della mobilità sostenibile. Penso alla metropolitana di superficie e a un nuovo servizio di trasporto urbano. Sulla sinergia tra questi due punti di forza vogliamo attuare una rivoluzione della mobilità urbana. Penso ai parcheggi di scambio, a Ragusa e a Marina, per favorire l’uso del mezzo pubblico. A Ibla il nuovo parcheggio interrato. In questi anni abbiamo messo a punto il Nuovo piano urbano della mobilità: è il passaggio necessario per chiudere con i disservizi dell’Ast e far partire un servizio completamente rinnovato. Un ultimo accenno sull’ambiente. La vera bellezza del territorio ragusano e la sua peculiarità vengono dalla campagna. Negli anni abbiamo visto un assalto alle aree verdi, con il rischio di distruggere la nostra principale ricchezza. La cementificazione di enormi aree a verde ha portato un doppio danno: un centro vuoto e la campagna dimezzata. Occorre grande equilibrio in queste scelte. Noi, come Movimento 5 stelle, sposiamo la linea del consumo suolo zero. C’è stata già una forte riduzione con la variante all’ex Parco agricolo urbano che abbiamo approvato in consiglio comunale e su questa strada vogliamo proseguire. È ovvio che vanno valutate le singole esigenze, compatibili con le norme del pano paesaggistico. Penso, infine, alla necessità di un censimento dei sentieri da utilizzare come veri e propri percorsi naturali per la creazione di itinerari da percorrere a piedi o in bicicletta. Come accennavo prima, abbiamo individuato 10 km di pista ciclabile da realizzare nell’area dell’ex Parco Agricolo urbano”.