Aste giudiziarie, il vescovo: «Applicare le leggi senza spingere le persone nel baratro»

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Il grido del Battista «Non ti è lecito» (Non licet) è risuonato nella basilica di San Giovanni a Vittoria nel corso di un convegno che ha voluto dare risalto al fenomeno delle aste giudiziarie che, di recente, troppo spesso hanno privato le persone più deboli della casa e della dignità. L’appuntamento è stato inserito nel programma dei festeggiamenti patronali e si è tenuto all’interno della basilica proprio per evidenziare come questo dramma sia sentito dalla Chiesa e fatto proprio dall’intera comunità ecclesiale.

Il vescovo, monsignor Carmelo Cuttitta ha auspicato un’applicazione delle leggi e delle normative che evitino alle persone e alle famiglie di precipitare nel baratro. «Si innescano – ha evidenziato – meccanismi perversi che cercano di strappare persino l’ultimo respiro a persone già provate dalle difficoltà. Come Chiesa locale siamo impegnati a tutelare le situazioni di difficoltà e ci auguriamo che anche le banche, il sistema della giustizia, gli enti pubblici trovino il modo di non creare ulteriori difficoltà a chi già vive situazioni molto critiche e di porre in essere ogni utile iniziativa».

Secondo monsignor Cuttitta la migliore risposta a queste emergenze rimane quella di attivare le reti familiari e di prossimità. «Familiari, parenti, amici sono i primi – spiega il vescovo di Ragusa – che possono far sentire la propria vicinanza a chi vive in solitudine queste difficoltà. Fortunatamente – aggiunge – a Ragusa e in Sicilia il tessuto connettivo della famiglia è forte e può aiutare chi è caduto nel baratro e non riesce a risollevarsi. La dimensione della solidarietà deve partire all’interno della famiglia per poi allargarsi alle amicizie, alle relazioni più prossime e anche alla parrocchia. Anche il parroco può attivare infatti una rete di solidarietà, facendosi garante della destinazione degli aiuti. C’è la possibilità di potersi aiutare, prendendoci cura di chi ci è vicino».

Il giudice Claudio Maggioni, il commercialista Francesco Torre, la giornalista Aurora Nicosia, ognuno per le proprie competenze, hanno illustrato la disciplina normativa, evidenziando gli interessi del creditore e del debitore, il piano del consumatore, il ruolo in questo delicato fenomeno dell’informazione. A introdurre i lavori era stato l’arciprete parroco don Salvatore Converso.

A promuovere l’appuntamento sono stati la Diocesi di Ragusa, la Basilica di San Giovanni Battista di Vittoria, l’Azione Cattolica della Basilica di San Giovanni, il Comitato dei festeggiamenti patronali.

La presenza della Chiesa in questo delicato campo è testimoniata, tra l’altro, dall’apertura a gennaio, a Vittoria, in via Cacciatori del Tevere 8, del punto di ascolto ‘‘L’Arca’’ (Lavoro, Accoglienza, Responsabilità, Comunità, Ascolto) impegnato a trovare eventuali soluzioni ai problemi emergenti nei settori dell’agricoltura, dell’usura, del lavoro, del sovraindebitamento, del pignoramento delle case. Stanno emergendo situazioni molto complesse, anche drammatiche, che impongono alla Chiesa di ascoltare e di accompagnare chi rischia di dover affrontare da solo fardelli troppo pesanti. L’iniziativa, promossa dall’Ufficio diocesano per i problemi sociali e il lavoro, diretto da Renato Meli, e dal Consiglio Pastorale Vicariale di Vittoria, è la testimonianza di come la Chiesa di Ragusa sia impegnata ad “abitare il sociale” e ad affrontare i problemi della quotidianità.

Il punto di ascolto ‘‘L’Arca’’ è aperto tutti i giovedì dalle 18.30 alle 20.30. Per appuntamento è possibile telefonare tutti i giorni ai numeri 0932 646427/8 da lunedì a venerdì dalle 9 alle 13 oppure inviare una mail all’indirizzo [email protected]. Saranno a disposizione di chi ne farà richiesta i volontari, gli animatori di comunità del progetto Policoro ed una rete di professionisti e consulenti che hanno dato la disponibilità a titolo personale.