Niente batteri: si può riaprire il Pozzo B

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Esclusa dagli esperti dell’Università di Catania, a cui erano state richieste specifiche analisi sull’acqua inquinata dei pozzi ragusani, la presenza del protozoo. Si tratta di un batterio che causa problemi enterici e non solo. Si tratterebbe della notizia tanto attesa dal Comune di Ragusa e dall’Asp. I risultati sono giunti nella giornata di oggi a Palazzo dell’Aquila, e il Commissario straordinario Margherita Rizza ha già inviato una missiva all’Azienda sanitaria provinciale per chiedere l’autorizzazione ad aprire il pozzo B, i cui parametri tra l’altro non erano talmente negativi come quelli registrati nel pozzo B1. Per lunedi dunque si attende il responso e se dovesse essere accolto si allevierebbe, di molto, l’emergenza idrica in città in quanto si potrebbero immettere nell’acquedotto comunale 40 litri al secondo in più degli attuali erogati.
Questa notizia non modifica minimamente, comunque, il lavoro che sta compiendo il pool di esperti che ieri ha effettuato sopralluoghi nelle cinque aziende interessate ai sequestri per palesi violazioni al decreto Ronchi. Gli esperti sono a lavoro per redigere le relazioni tecniche richieste che, quando ultimate, saranno trasmesse al Procuratore capo della Repubblica Carmelo Petralia che deciderà il da farsi.