Un mese all’ora “X”

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Un mese all’ora X. Tra trenta giorni i modicani torneranno alle urne per la terza volta negli ultimi sette mesi. Prima le politiche, poi le regionali e adesso le amministrative. Che, è inutile nascondercelo, hanno tutto un altro sapore, un altro gusto. Alle amministrative è praticamente impossibile fare pronostici, men che meno basarsi sulle precedenti consultazioni per prevedere la tendenza al voto dei modicani. A 30 giorni dal voto e ancora prima dell’inizio della campagna elettorale vera e propria si possono solo cogliere indicazioni, umori, sensazioni. Proviamo dunque a fare un excursus sulla jungla delle elezioni all’ombra del Castello. Di certo per ora c’è che non ci sarà nessuna grande alleanza, o inciucio date voi la definizione più adatta. Da Palermo le hanno provate tutte per esportarci il modello del governo Crocetta ma storicamente Modica è “regnum in regno”, ostile alle imposizioni dall’alto, refrattaria al modello imperante.  Eppure le pressioni c’erano tutte. E riguardavano i tre “big” di questa competizione. Non ce ne vogliano gli altri a cui diamo l’etichetta di outsider per diversi motivi che più avanti spiegheremo. L’onorevole Orazio Ragusa è stato il primo a lanciare il sasso. Perché non ci mettiamo tutti insieme, Abbate, Giurdanella e Carpentieri e facciamo una grande coalizione per battere il nemico storico PdL e quello emergente  a 5stelle? Ovvio che nelle intenzioni di Ragusa il leader maximo di questa strana compagnia sarebbe dovuto essere il suo pupillo, quell’Ignazio Abbate che per primo ha lanciato la sua candidatura lo scorso autunno. D’accordo sulla coalizione ma la punta di diamante deve essere Mommo Carpentieri, questa ci immaginiamo la risposta dell’onorevole Nello Dipasquale cui qualche giorno prima era riuscito il gioco di prestigio di mettere sotto gli stessi colori nemici giurati della politica ragusana a sostegno di Giovanni Cosentini. E allora perché non riprovarci anche a Modica? Nulla da fare. Il discorso è morto sul nascere prima di repliche e contro repliche anche per non spezzare il fragile equilibrio che regna tra i politici nostrani a sostegno di Crocetta. Il terzo nome tirato in causa, Giovanni Giurdanella, ha risposto come Renato Zero ed il triangolo non l’ha considerato, complice anche l’assenza di un onorevole del Pd modicano a Palermo nella squadra di Crocetta. Per sgomberare il campo da ogni equivoco si è affrettato a fare la sua presentazione ufficiale. Come a dire ormai indietro non si torna. Impossibile stabilire chi dei tre sia in vantaggio. Per ora ci limitiamo solo a dare loro la scomoda etichetta di “big” che sa tanto di Sanremo. Mommo Carpentieri si sente forte per i numeri importanti portati alle regionali,  con lui “Territorio”, Megafono (tra mille polemiche) e le liste civiche “Adesso Modica”, “Modica grande di nuovo”, “Insieme per cambiare” e “Modica in movimento”. Carpentieri è l’unico fino ad oggi ad aver comunicato ufficialmente i nomi di due assessori designati. Uccio Barone e Franco Di Martino, l’esperienza al potere.  Giovanni Giurdanella crede nella bontà del lavoro svolto dall’amministrazione uscente, della quale fa ancora parte, e pensa che con qualche opportuno cambiamento il peggio sia ormai alle spalle. Avrà  il supporto del Partito Democratico e di una lista civica composta da Sel, Italia dei Valori ed ex componenti del “Megafono” in disaccordo con Dipasquale.   Ignazio Abbate oltre ad aver cominciato la volata prima di tutti ha dalla sua il sostegno incondizionato della “sua” Frigintini e le mille idee e proposte messe fin qui in campo. Con lui  le liste “Ignazio Abbate sindaco”, “Fare Modica” e l’Udc, uno dei pochi partiti tradizionali rimasti nell’era delle liste civiche e dei movimenti. Veniamo quindi agli outsider. Cominciamo dal fenomeno degli ultimi mesi. Il Movimento 5 stelle di Grillo che a Modica è stato il partito più votato sia alle regionali che alle nazionali stravolgendo gerarchie radicate da decenni. I grillini hanno scelto Gianluca Sansone che modicano lo è solo d’adozione essendo nato e cresciuto a Vittoria. Nei 5stelle però non contano i nomi ma gli ideali. Vedremo se il caos del governo nazionale farà perdere voti al Movimento o se viceversa la sfiducia dei modicani in crescente aumento confermerà i recenti ottimi risultati. C’ è poi il PdL che di norma dovrebbe stare tra i big ma che piazziamo tra gli outsider per due motivi. Il partito di Nino Minardo viene da un periodo di profondo cambiamento in provincia e dopo aver toccato il punto più basso alle regionali si è ripreso alle nazionali. Non ha liste civiche a supporto e non ha cercato alleanze importanti. Presenta Giovanni Migliore, consigliere nell’ultima legislatura ma non certo un nome di punta. Questo potrebbe però essere una forza per i pidiellini.  Troviamo quindi le quote rosa, Marisa Giunta e Simona Pitino. Sono due proposte interessanti. Intanto per la cabala. Non c’è mai stato un sindaco donna a Modica e questa potrebbe essere la volta buona. Rappresentano due novità, più la Pitino che la Giunta naturalmente. In comune hanno due giornalisti prestati alla politica che hanno un buon seguito. Enzo Scarso, ex vicesindaco ed assessore, è uscito dalla politica attiva ma vede in Marisa Giunta la persona giusta per rilanciare la sua Modica. Difficile comunque che Scarso faccia parte della squadra assessoriale. “ConteaModica” e “Marisa Sindaco” le liste a suo favore.  Angelo Di Natale invece sosterrà Simona Pitino e per lui viceversa un posto in giunta dovrebbe essere certo. “LiberaModica” è la lista creata proprio da Di Natale con l’obiettivo di queste amministrative. Chiude la nostra rassegna Corrado Cugno schierato dal Movimento dei Forconi che proprio a Modica mosse i primi passi l’anno scorso. Per lui si è scomodato anche Mariano Ferro che è venuto a presentarlo. Potrebbe essere un buon alleato in vista del più che probabile ballottaggio. Infine il nono candidato, quello che poteva essere e non è stato. L’ex vice sindaco Giorgio Cerruto che qualche mese fa aveva avanzato la sua candidatura sostenuto dall’onorevole Riccardo Minardo. Non trovando una buona base d’appoggio Cerruto ha preferito fare un passo indietro e probabilmente il suo nome sarà tra i candidati al consiglio comunale del PdL.