Al Comune arrivano 40 milioni di euro per pagare le imprese

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Quaranta milioni duecentonovantamila trecentonovantadue e 82 euro e l’anticipazione che la Cassa Depositi e Prestiti ha concesso a beneficio del comune di Modica ( somma pari al 62,5% della somma richiesta pari a 64 milioni di euro) per fare fronte ai debiti di parte corrente e di parte capitale certi, liquidi ed esigibili maturati entro il 31 dicembre 2012 ovvero per i debiti per i quali sia stata emessa fattura o richiesta equivalente di pagamento entro il 31 dicembre 2012.

I particolari di questa notizia, che sostanzialmente rivoluziona positivamente i conti dell’ente, – “con questo provvedimento nei fatti sono stati messi in sicurezza” ammette l’assessore al bilancio Santino Amoroso-, sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il Sindaco, l’assessore al Bilancio, Santino Amoroso, il Presidente del consiglio comunale, Carmelo Scarso, gli assessori all’Ambiente e alla Cultura, Giovanni Spadaro e Annamaria Sammito e il dirigente del settore finanziario, dr. Angelo Sammito.

L’ente ha beneficiato del DL 8 aprile 2013 n° 35  ovvero le “disposizioni pere il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali.”

Il comune di Modica ha avanzato richiesta, entro il 30 di aprile, per il pagamento delle fatture o titoli equivalenti di parte capitale certi,liquidi ed esigibili alla data del 31 dicembre 2012 ai fornitori.

La Cassa Depositi e Prestiti concedendo un mutuo trentennale di € 40.290.392,82 li verserà in due tranche: € 20.145.196,41 entro dieci giorni dalla firma del contratto ( già sottoscritto dall’amministrazione) e il resto di eguale importo nel 2014.

Il dirigente del settore finanze precisa che saranno le imprese creditrici ed essere opportunamente informate dall’Ente in ordine al pagamento delle fatture che avverrà, come cita il decreto, in moro rigorosamente cronologico. Per il 2013 l’ente potrebbe già pagare crediti esigibili e certi per € 9.952.000,00.

Sula scorta di questa novità sostanziale il piano riequilibrio finanziario ( approvato il 30 dicembre dello scorso anno per un debito accertato di 54 milioni di euro da ammortizzare in dieci anni) va rimodulato sulla scorta della concessione del mutuo alleggerendolo di quaranta milioni di euro.

Il Presidente del consiglio comunale Scarso ha già invitato il Sindaco e la Giunta a predisporre gli atti propedeutici da inviare con urgenza al civico consesso perché entro il 31 maggio p.v. gli atti dovranno essere votati ed esitati.

Altro argomento da adottare è il bilancio di previsione 2013 che dovrà tenere conto di questa novità e quindi dovranno essere rimodulati e quindi ritoccati al ribasso gli aumenti dei tributi previsti. L’atto deve essere adottato entro il 30 di giugno.

“Nei fatti l’ente ha anticipato la riforma beneficando di un mutuo trentennale, e se entrerà, come pare, a regime la macchina delle entrate tributarie, il rilancio della Città può ricominciare con condizioni favorevoli e positive. Il consiglio comunale, sottolinea il presidente Scarso, traccerà il cammino della Città da qui a trent’anni.”

Sul piano pluriennale, l’assessore Santino Amoroso comunica che il Ministero degli Interni ha richiesto con apposita nota diciassette documenti a compendio di quella già inviata.

“Si tratta ribadisce Amoroso, di documentazione in possesso dell’ente e che invieremo al più presto.” Su piano delle entrate tributarie il titolare del bilancio è altrettanto netto: “ I conti dell’ente si apprestano ad avere un nuovo giudizio grazie al mutuo con la Cassa e all’entrata a regime delle risorse tributarie; un flusso disciplinato dall’ordine che è stato messo nell’anagrafe tributaria con scadenze certe e razionalizzando i ruoli.”

Il Sindaco, Antonello Buscema, ha un’analisi  politica di quanto avvenuto e sta accadendo: “Eravamo partiti all’inizio, dichiara, con dover scegliere tra dichiarare il dissesto o meno.

Abbiamo optato per un’opzione più complicata e faticosa, quella cioè di andare avanti e salvare l’ente con il nostro modo di governare la Città. L’ente afflitto da una situazione interna difficile che è costata tagli e sofferenze da parte di tutti ma che alla fine il lavoro svolto  ha dato i suoi frutti con lo Stato che è venuto in soccorso di quei comuni in grande difficoltà che avevano intrapreso la strada del risanamento con i due provvedimenti cioè il piano pluriennale e il decreto legge 35 sui pagamento dei debiti. Questo certifica, al di là delle opinioni, che abbiamo creduto nella causa e abbiamo lavorato bene nell’interesse esclusivo della collettività. Oggi si apre una nuova fase ed è auspicabile che sia quella della ripresa e della rinascita in linea con le legittime aspirazioni della nostra Modica.”