Ruffino: “L’esclusione dal Consiglio è una clamorosa svista”

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La mancata attribuzione del seggio alla lista “Modica Grande di Nuovo”, causa il mancato raggiungimento dello sbarramento del 5% è frutto di una non condivisibile ed errata interpretazione della legge regionale, nonchè di una clamorosa svista e non di problemi legati al conteggio dei voti. Tale impressione, trova peraltro conferma nel criterio utilizzato dalle rispettive commissioni elettorali negli altri comuni della provincia in cui si è andati al voto contestualmente a Modica, laddove la volontà del legislatore nel criterio di attribuzione dei seggi è stata ampiamente rispettata.

Come espressamente previsto dalla normativa in vigore, infatti, per la determinazione del “quorum” e per la ripartizione dei seggi, concorrono solo i voti validamente espressi per le liste e non anche quelli espressi, seppur validamente, solo per il Sindaco. La ragione di tale evidente orientamento risiede nella possibilità democraticamente garantita ad ogni elettore di non votare necessariamente una lista dopo aver espresso il voto per il candidato sindaco, dandogli facoltà di “non scegliere” alcun partito o candidato al consiglio comunale.
Le opzioni di voto, atteso che si è in presenza di un’unica scheda sono infatti tre : la prima votare solo per uno dei candidati sindaco, la seconda votare solo per una lista che concorre per l’elezione al consiglio comunale, la terza votare sia un candidato sindaco che una lista.

Chiarito il metodo di calcolo dei voti validamente espressi al fine dell’attribuzione dei seggi, la lista “Modica Grande di Nuovo” raggiunge ampiamente il quorum e pertanto ha diritto ad esprimere in Consiglio Comunale il proprio rappresentante.

Per fare valere tali inoppugnabili ragioni, abbiamo già attivato tutte le procedure di legge, nel rispetto delle regole democratiche, che possono portare in tempi rapidi alla validazione dell’elezione del candidato Alessio Ruffino.

Nei prossimi giorni non appena depositato ufficialmente il ricorso, curato dall’avv. Antonio Barone, ne renderemo noto il contenuto anche alla stampa ed agli uffici del Comune, spiegando con dovizia di particolari e numerosi precedenti, frutto anche dell’orientamento espresso dal Tar di Catania recentemente, l’evidente errore.