Incapacità contagiosa

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Nelle ore in cui il mondo celebra la giornata internazionale dei diritti dei migranti, l’Europa minaccia lo stop agli aiuti in favore dell’Italia. Le immagini girate all’interno del Centro di accoglienza di Lampedusa – trasmesse in esclusiva dal TG 2 della Rai e diventate virali in poco tempo –  hanno suscitato orrore da Lisbona a Budapest. Vedere gli ospiti del centro nudi, in coda al freddo e bagnati dal liquido spruzzato da un tubo per il trattamento sanitario contro la scabbia (di cui tra l’altro i migranti in questione non erano contagiati) ci riporta indietro nel tempo, troppo indietro.  Il tutto ad appena due mesi dal naufragio nelle acque del canale di Sicilia costato la vita a oltre 500 persone. Il fatto che  commissario Ue agli affari interni Cecilia Malmostrom abbia espresso “una seria preoccupazione” per le immagini choc realizzate a Lampedusa la dice lunga sulla gravità della questione; il fatto che la Commissione stia indagando su quanto avviene nei centri italiani – non escludendo una procedura di infrazione – dimostra l’atteggiamento da dilettanti riservato dall’Italia a questioni specifiche inerenti l’immigrazione: quanto sarebbe avvenuto a Lampedusa rientra nell’ottica delle figuracce collezionate dal nostro paese. Defaillance non tollerabili in nessun caso e, a maggior ragione, dopo che il fenomeno immigrazione e le criticità ad esse connesse sono ormai noti da tempo e dunque sedimentati. A vedere le immagini provenienti da Lampedusa – su cui intanto la Procura di Agrigento ha disposto l’apertura di una indagine – si ha come l’impressione che ci si approcci al fenomeno con il piglio del neofita e dello sprovveduto.  Quanto accaduto al centro di accoglienza – al di là del trattamento disumano – è frutto della inadeguatezza della struttura, inadeguatezza su cui nessuno ha mai fatto mistero.  La dicitura significa che, normalmente, i migranti dovrebbero restarci al massimo tre giorni, il tempo di essere identificati e inviati altrove. In pratica, invece, la permanenza è maggiore. Il centro è dunque sempre sovraffollato. Realizzato una decina di anni fa per 254 persone, ospita un numero ben maggiore di persone. Questo lo sanno tutti; è innegabile che diventi impossibile gestire in queste condizioni anche semplicemente l’ordinario. Ora ci si sorprende, ma già da tempo molti osservatori anche internazionali avevano suonato il campanello d’allarme. Oggi sono in tanti ad affermare che l’Italia è totalmente incapace di gestire il fenomeno immigrazione. Fa male sentircelo dire durante la giornata internazionale dei diritti dei migranti. Dopo che neppure i tanti morti dei naufragi sono riusciti, adesso il pugno nello stomaco dato dal trattamento antiscabbia sarà forte abbastanza per svegliarci?