Spero, promitto e iuro…

11332
A scuola era un ritornello – anche piacevole, talvolta – per ricordare una regola della grammatica latina. Vale a dire: “spero, promitto e iuro reggono l’infinito futuro”; nella costruzione di una frase in latino, quindi, dopo questi tre verbi bisogna coniugare quello successivo con l’infinito futuro. L’infinito futuro non esiste nella grammatica italiana mentre in latino equivale alla forma “stare per amare (forma attiva) o stare per essere amato (forma passiva). La simpatica filastrocca “spero, promitto e iuro” sembra tornata prepotentemente in auge sulla bocca dei politici nostrani e di dirigenti di varia estradizione. Tutti i politici iblei, per esempio, l’anno scorso di questi tempi, quando veniva elargita l’ennesima, enorme regalìa che porta il nome di Legge per Ibla, dopo essersi compiaciuti, promettevano che, entro qualche giorno, avrebbero presentato un provvedimento anche per il recupero dei centri storici di altre città del Val di Noto. Non sembrava giusto spendere e spandere per Ibla e lasciare a secco altre comunità. Una gran quantità di “spero, promitto e iuro” e, ovviamente, una altrettanta carrettata di “infinito futuro”. Dove sono andati a finire tutti i parlamentari regionali che avevano dato assicurazioni e avevano sparso a piene mani speranze? Scomparsi. Svaniti nel nulla. Oscurati da formali e fumosi comunicati stampa di perenne soddisfazione. Soddisfazione per cosa? Non è dato saperlo, anche se i politici ci hanno abituato a questi “virtuosismi” che durano lo spazio di una campagna elettorale.
 
“Spero, promitto e iuro” anche nella sanità. Nel caso specifico per l’ospedale “Maggiore” di Modica. Il commissario dell’Azienda sanitaria provinciale, Aliquò (l’accento sulla o finale fa parte del cognome e non è indice di coniugazione futura come: farò, vedrò, lavorerò ecc…) aveva pianificato – già a Natale del 2012 – interventi di ristrutturazione al pronto soccorso e nell’area adibita al parcheggio adiacente alla nuova ala del nosocomio. A distanza di oltre un anno – trascorsi Pasqua, Ferragosto e Natale 2013 e prossimi alla Pasqua 2014 – non si registrano novità di rilievo. Nel parcheggio fangoso o polveroso (a seconda delle stagioni) l’unico intervento effettuato ha riguardato uno strato di pietrisco. Ma si attende ancora l’asfalto. Il pronto soccorso, al servizio di un bacino di utenza di circa 100.000 abitanti, ha sempre i soliti problemi: personale carente, locali angusti, attese di ore. Eppure – come disse Aliquò – tutto era stato “pianificato”. Forse troppo. Tanto da essere “spianato” o “sotterrato”. Si tratta, in entrambi i casi, di interventi a cura dell’Azienda. I soldi, quindi, sia per i progetti che per i lavori, ci dovrebbero essere. A meno che anche per i soldi bisogna coniugare…l’infinito futuro di “spero, promitto e iuro”. E, aggiungiamo noi, “illudo”, versione da salotto del più colorito “prendere per il…”.