Il PD e Sel sul Piano: “Amministrazione superficiale e scandalo indennità”

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     Con l’approvazione della rimodulazione del Piano di Riequilibrio nella nottata di venerdì il Consiglio Comunale di Modica, per la terza, volta tenta di evitare il dissesto nei confronti del Comune.

     In questa occasione, come già avvenuto il 14 luglio alla prima rimodulazione, l’Amministrazione Comunale e la maggioranza che la sostiene hanno rivelato tutti i loro limiti e la loro superficialità; infatti, la proposta originariamente elaborata dall’Amministrazione Comunale è stata interamente ribaltata dal Collegio dei Revisori dei Conti che, in questa occasione, ha dato un contributo senza precedenti, affinché il provvedimento potesse essere tecnicamente discusso.

    A dispetto delle affermazioni sulla normalità raggiunta dal Comune di Modica in merito alla situazione finanziaria, l’Amministrazione Comunale ha dovuto prendere atto che il futuro finanziario del Comune dipende dall’approvazione definitiva del Piano da parte del Ministero e della Corte dei Conti.

    Dietro i dati numerici, che rivelano una forte criticità nella riscossione degli oltre quaranta milioni di euro di tributi degli anni precedenti, ci si è trovati, improvvisamente, a soli due mesi dall’approvazione del bilancio di previsione a dovere ridurre di oltre tre milioni di euro la previsione dell’Imu per il 2013, nonostante avevamo messo in guardia già allora.

     Ancora una volta, come denunciato da mesi, l’Amministrazione Comunale dimostra la sua inadeguatezza ad affrontare sul serio la questione finanziaria, nonché la sua arroganza che, grazie alla forza dei numeri, non ha permesso una discussione serena ed approfondita dell’argomento.

     Come fatto nelle due precedenti occasioni, avremmo votato favorevolmente se solo ci fosse stata la volontà di dialogo e confronto; il nostro voto di astensione rappresenta un atto di rispetto e di impegno nei confronti della nostra città, per affermare la volontà di contribuire responsabilmente, anche dall’opposizione, a tentare di risolvere la crisi finanziaria del Comune, ma non condividendo in tutto la proposta.

     Perfino emendamenti presentati dalla minoranza su proposte rivolte al miglioramento dell’attività di riscossione o per ridurre le spese non obbligatorie, elementi fondanti di un credibile Piano di risanamento, sono stati respinti senza alcuna motivazione, come quello che non condivide l’esternalizzazione della riscossione coattiva dei tributi, o il ripristino delle indennità di carica e dei gettoni di presenza senza una consistente riduzione o la previsione di vendita di immobili, come l’ex macello in Via Fontana o la villetta di Via Silla.  

               I Consiglieri Comunali del PD e di Sel