Nicosia: “Il depuratore? Gravi responsabilità di un nostro dirigente”

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Centro Comunale di Raccolta, discarica, raccolta differenziata e depuratore. E’ stata una lunga e dettagliata conferenza stampa sui temi ambientali quella che il Sindaco Giuseppe Nicosia ha tenuto questa mattina al comune di Vittoria per rispondere punto su punto alle accuse lanciate nei giorni scorsi dal consigliere comunale di Azione Democratica Francesco Aiello.

In primis la questione del “depuratore che non depura nulla”, per usare le parole di Aiello.  Le negligenze e le responsabilità sono tutte dell’amministrazione  e il Sindaco non lo ha negato affermando di chiedere da tre mesi chiarimenti e approfondimenti ad un dirigente che prima non ha risposto se non in maniera vaga e poi è sparito nel nulla mettendosi in malattia e rendendo necessario il conferimento di un incarico urgente ad un esperto esterno che, ovviamente, non lavorerà gratis. “Non posso licenziare nessuno ma dico subito che ho avviato nei confronti di questo signore la pratica per la rimozione dall’incarico dirigenziale ed è una cosa che non è mai successa prima. Per quanto attiene strettamente alla questione del depuratore i primi risultati dello studio effettuato dal nuovo tecnico, e confermati dai rilievi ARPA, ci dicono che dei sette segmenti ne funzionano solo due, che effettivamente c’è un deposito di fanghi non smaltiti, che davvero c’è la lana di roccia che ricopriva il digestore anaerobico interrata ( e la magistratura dovrà stabilire di chi sono le responsabilità) ma che per fortuna non risulta smaltimento illecito di fanghi nel fiume, che non c’è stato sversamento per usi irrigui di acque non trattate e che non c’è un pericolo grave ed immediato di inquinamento per la Valle dell’Ippari. E’ una magra consolazione e non posso certo essere soddisfatto dell’operato dei miei uffici ma cercheremo di risolvere”. Come? Nicosia dà ragione proprio al suo predecessore Aiello che aveva già individuato la soluzione anni fa. “Il pubblico non ha le competenze giuste per la gestione di un impianto del genere. L’affidamento ai privati è la cosa più giusta. A prima vista può sembrare una spesa in più per i contribuenti ma alla lunga si rivelerà il male minore perché la finiremo di essere sanzionati”.

Sul CCR, che Aiello ha definito “una sorta di discarica abusiva e incontrollata, abbandonata alla devastazione dopo l’uscita di scena dell’Amiu e per la cui bonifica occorrono all’incirca 700mila euro”, il primo cittadino ha rimandato indietro le critiche rimarcando come la competenza sia stata, per l’appunto, dell’AMIU, in quanto gestore, e dell’ATO in quanto proprietario e che “ha arrecato negli anni al comune di Vittoria un danno ambientale quantificabile in almeno 15 milioni di euro che intendiamo chiedere come risarcimento. Libereremo il CCR – ha proseguito poi Nicosia – nel modo migliore ossia avviando a breve una seria raccolta differenziata. Le ditte che si occuperanno dello smaltimento dei singoli materiali sono già state quasi tutte individuate e si stanno formalizzando gli atti. In questo lasso di tempo, che mi auguro sia il più breve possibile – ha affermato – sarà ben accetto l’avvio di qualsiasi altra iniziativa parallela, a partire dalle isole ecologiche. L’obiettivo è quello di tagliare quanto prima il traguardo del 20-25% di differenziato per cominciare a risparmiare anche sulle spese di trasporto dei rifiuti a Lentini. Quando tutto sarà pronto per partire col porta a porta, spero entro l’estate, informeremo i cittadini in modo puntuale e capillare”.

Infine la questione discarica RSU di c.da Pozzo Bollente. Aiello, in una interrogazione, ha presentato all’amministrazione comunale ben 8 domande tra cui una relativa ai motivi per cui il sito, chiuso dal 2010, non sia stato finora bonificato e messo in sicurezza.  Nicosia ha risposto ricordando come, nel 2006, a seguito di una legge regionale, la gestione del sito comunale sia passata nelle mani dell’ATO Ambiente che ufficialmente ne è diventata responsabile penale, civile e amministrativo dall’anno successivo. “La nostra – ha spiegato Nicosia – può essere quindi, al limite, una responsabilità solo politica ma sarà la magistratura a dirlo. Il problema della redazione di un progetto finalizzato alla bonifica post mortem del sito spetta all’ATO, così come confermato anche dalla Regione, ma abbiamo dovuto aspettare fino al 2013 per averne uno che poi, come se non bastasse,  non è stato ritenuto idoneo e bocciato. L’ultima riunione risale alla settimana scorsa e in quell’occasione l’ATO ha finalmente riconosciuto le sue colpe ed le sue negligenze assicurando che entro una settimana avrebbe provveduto sia al nuovo progetto che al bando di gara. La settimana è passata e noi non abbiamo nulla quindi, da lunedì, tornerò a diffidarla. Quanto ai soldi che l’ATO di dover ricevere dai comuni, compreso il nostro, siamo pronti ad anticipare 400mila euro per far si che la situazione si sblocchi nell’immediato ma poi, come detto, chiederemo almeno 15 milioni di danni”.