Regionali bis. Votalo come vuoi, sempre Pippo è

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Le hanno chiamate, giustamente, “le elezioni più pazze del mondo“, quelle in cui Pippo (Gennuso) ha preso il posto di Pippo (Gianni), prendendosi la rivincita di Rosolini, che in questo modo riporta a Palermo un onorevole.
Il giorno dopo il replay delle elezioni regionali a Pachino (limitatamente a sei sezioni) e Rosolini (limitatamente a tre sezioni), che ha riportato le lancette dell’orologio e i fogli del calendario indietro di due anni, al 28 ottobre 2012, data delle elezioni regionali, è interessante leggere le dichiarazioni di chi si esulta e di chi, disperandosi, annuncia comunque battaglia.

Per la cronaca: Giuseppe Gennuso, ricandidato obtorto collo sotto il simbolo del MpA, ma oggi (almeno teoricamente) di Forza Italia, è stato eletto sottraendo appunto lo scranno a Pippo Gianni, che era stato eletto nel Pid e ora sta nel Pdr di Cardinale. Bruno Marziano, presidente della commissione Attività produttive dell’Ars, è stato riconfermato (per 47 voti) nella lista in cui era stato eletto ed è rimasto, ovvero quella del Pd.
Il replay delle elezioni, lo ricordiamo, è stato determito proprio dal ricorso di Pippo Gennuso, che l’ha ottenuto dal Cga per via dell’impossibilità di ricontare le schede perché, almeno in parte, sparite.

Il fatto è che in questo modo cambia anche la fisionomia dell’Ars: Crocetta perde un deputato (Pippo Gianni, appunto) e non ne guadagna di nuovi, come invece avrebbe sperato.
Per la rielezione di Marziano, festeggia l’ala cuperliana del Pd: “Quando scendono in campo gli assessori di Crocetta – ha dichiarato Antonello Cracolici – perdono: era già successo alle europee, è accaduto di nuovo alle suppletive di Siracusa. Mi chiedo quante altre volte il presidente della Regione intenderà piegare il suo governo ad interessi elettorali e di parte, e quante altre volte dovrà essere sconfitto per capire che la sua rivoluzione di carta è bocciata dai siciliani, e così non si può andare avanti”.

Il riferimento diretto è al neo assessore regionale al Territorio Piergiorgio Gerratana, rosolinese, renziano, che sosteneva invece il primo dei non eletti Giovanni Cafeo: una nomina, al posto della “dimissionata” Mariarita Sgarlata, che per l’area cuperliana del Pd ha avuto proprio il sapore di entrata a gamba tesa nelle ri-elezioni siracusane.

“Discutibile”, ha commentato anche il segretario regionale del Pd Fausto Raciti: “è stato il comportamento del Presidente della Regione che invece di tenere le distanze da una scelta che riguardava gli elettori del Pd, con le sue azioni ha trasformato questa mini-tornata elettorale nell’ennesimo referendum, ancora una volta perso”.

Ora Pippo Gianni annuncia altri contro ricorsi, ma intanto che passeranno altri mesi, a Palermo con tutti questi punti in più per Forza Italia da un lato e per i democratici stufi dall’alto, prende quota la mozione di sfiducia contro Rosario Crocetta, che a questo punto potrebbe trovare firme ampiamente trasversali. Nello Musumeci ha già dato a tutti quindici giorni di tempo per decidere se firmare o no, poi si andrà in aula. E lì la fiction continua…