Lorys, giudizio abbreviato e perizia psichiatrica. Per la Procura è omicidio premeditato

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Perizia psichiatrica per Veronica Panarello
L'auto della Polizia penitenziaria riporta Veronica Panarello al carcere di Agrigento

Un perito, o probabilmente un collegio di professionisti, effettuerà una perizia psichiatrica su Veronica Panarello, la giovane donna accusata dell’omicidio del figlio Lorys e dell’occultamento di cadavere.

Lo ha stabilito, questa mattina, il giudice delle udienze preliminari del Tribunale di Ragusa, Andrea Reale, al termine della camera di consiglio per esaminare la richiesta della difesa della donna, rappresentata dall’avvocato Francesco Villardita, che chiedeva il rito abbreviato subordinato a perizia psichiatria.

In precedenza il giudice aveva respinto una richiesta di esame specialistico analogo.

La Procura, rappresentata dai pm Carmelo Petralia e Marco Rota, invece, ha contestato l’aggravante della premeditazione.

Tra i punti a favore di questa scelta della Procura, ci sarebbe anche il dettaglio di un panino che la donna acquistò il 29 novembre dello scorso anno. Uno e non due, per entrambi i figli.

La donna avrebbe voluto dire che lei aveva chiesto non solo un panino, ma avrebbe specificato un panino al salame come quello di Lorys. La difesa aveva chiesto che venisse sentita la titolare del market dove era stato acquistato il panino, ma il Gup l’ha respinta.

Il 14 dicembre una nuova udienza tecnica, per l’affidamento dell’incarico al perito o al collegio di professionisti per la perizia psichiatrica.

Difenderò fino alla fine Veronica, non credo che una mamma possa uccidere suo figlio. La mia difesa è una difesa di famiglia. Veronica mi ha guardata e ha sorriso, poi si e’ girata triste quando ha capito che dovevo uscire” – lo ha detto Antonella Stival, zia di Davide, che non ha potuto assistere all’udienza perchè non si è costituita parte civile.

Era presente in aula Davide Stival, molto provato. E’ uscito solo un attimo dall’aula, ha parlato con il suo legale, ma non ha rilasciato dichiarazioni.

Veronica Panarello era entrata in tribunale dal retro del Palazzo di Giustizia, nell’aula al secondo piano, a pochi passi dagli uffici della Procura.

Il Gup Andrea Reale è entrato poco dopo con un faldone e i codici in mano. A seguirlo un messo con il carrellino contenente probabilmente tutti gli atti, 4 enormi faldoni più altre carpette.

Veronica è arrivata accompagnata dal personale della polizia penitenziaria. È apparsa tranquilla; in tuta, un giubbino scuro e i capelli raccolti, ha salutato gli agenti e i carabinieri che, in modo discreto, sono all’interno e all’esterno del Palazzo di Giustizia.

La sua posizione, ovviamente, si complica. La difesa punta proprio sulla condizione psichica: infermità, semi infermità? Questo sarà il collegio dei periti a stabilirlo.

Per il difensore della donna la contestazione dell’aggravante della premeditazione sarebbe una sorta di assist, in quanto in quel caso, se si eliminasse l’eventualità di un delitto d’impeto, sarebbe necessario individuare il movente. Che al momento nei fatti non c’è. E allora, sembra questa la tesi difensiva, diventerebbe fondamentale comprendere lo stato mentale della giovane donna.