E’ morto Giorgio Avola, ambasciatore dell’olio ibleo nel mondo

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E' morto Giorgio Avola

avola3Se solo avesse potuto, avrebbe controllato personalmente ogni singola goccia del suo prezioso e apprezzato oro verde. Sì, perché Giorgio Avola infondeva competenza e amore nella preparazione dell’Olio Furgentini: una sua creatura dal 2000 quando decise di imbottigliarlo e di presentarlo a un severo concorso internazionale dove fece incetta di premi e riconoscimenti per una qualità definita massima.

Giorgio Avola lo ricordo gentile, premuroso, elegante: quando rilasciava le interviste per la televisione indossava sempre la giacca e la cravatta e, in cravatta, alla guida di un trattore, lo ricordo in una delle ultime registrazioni realizzate per parlare di Agricoltura con la A maiuscola, quella che lui sapeva fare con sacrificio e dedizione. Coraggio e duro lavoro perché quando si trattava di “sporcarsi le mani nella terra” Giorgio Avola era sempre in prima linea: scendeva nei campi, si arrampicava sulle scale appoggiate sui tronchi, conosceva le caratteristiche di tutti gli alberi dei suoi oliveti alla base di quella magia di aromi e gusto chiamata Furgentini, monitorava tutte le operazioni di raccolta delle olive con una cura fuori dal comune.

Tempo fa, una persona mi confidò che Giorgio era così attento alla qualità finale del suo olio che controllava a una a una le olive che poi finivano in frantoio: così facendo sarebbe stato possibile scartare quelle pochissime non buone e dare il “via libera” a tutte le altre.

Non so se questa storia corrisponda al vero, è probabile, ma la cura e le attenzioni erano notevoli. A dimostrarlo la sequenza dei tanti e importanti premi ottenuti dal Furgentini, primo tra tutti il Leone d’Oro conferito nel 2000 a fronte di una produzione, in quel periodo limitata a soli 1000 chili di olio, ma impressiva nella qualità. A quel riconoscimento seguirono in veloce successione la Gran Menzione dei Mastri Oleari, l’Orciolo d’Oro, l’Ercole Olivario solo per citarne alcuni. Ma il vero apprezzamento è stato tributato dagli esigenti mercati internazionali, che, come è noto, sono “inflazionati” dalla produzione di Olio d’Oliva.

Da Frigintini, nel “quartier generale” di Via Calanchi, le eleganti e riconoscibili bottiglie di Olio Extravergine d’Oliva Furgentini (rese uniche dal fregio disegnato dall’indimenticata Nisveta Kurtagic Granulo) hanno spiccato subito il volo per ogni angolo del mondo finendo nelle cucine di chef stellati e nelle tavole di raffinati ristoranti. Quando lo andavo a trovare, felicissimo,Giorgio mi mostrava (insieme alla moglie Concetta e la figlia Ignaziella) le e-mail delle commesse che giungevano da paesi lontani; lo faceva con una punta di giustificato orgoglio perché quello non era il risultato di costose campagne pubblicitarie, piuttosto era il frutto di un lavoro certosino e del passaparola, qualificatissimo, di assaggiatori ed esperti che sono diventati presto i migliori ambasciatori dell’oro verde di contrada Calanchi.

Simpatico, gioviale, sempre sorridente Giorgio Avola, ma nel contempo deciso e assertivo perché sicuro che il duro lavoro e soprattutto il coinvolgimento della sua splendida famiglia formata dalla moglie Concetta, dai figli e dai nipoti, avrebbero presto premiato – così come avvenuto – la sua creatura, l’oro verde di Frigintini.

I funerali saranno celebrati domani alle 16 nel Duomo di San Giorgio a Modica