Tasse, programmazione, scelte culturali. Massari: “Amministrazione senza progetto”

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Critico laddove necessario e con proposte alla mano. Così si presenta il consigliere comunale del Partito Democratico di Ragusa Giorgio Massari nel bilancio appena compiuto del primo triennio dell’amministrazione Piccitto. Così come avvenuto in aula, più e più volte, anche in questa occasione ha detto la sua sulle politiche finanziarie, culturali, sociali e in genere di programmazione poste in essere dall’attuale governance. Una riflessione anche sul Pd e sulla possibile, e aggiungiamo noi, necessaria unità che dovrebbe servire tra due anni al centro sinistra per competere alle future amministrative.

Metropolitana di superficie. ‘Eppur si muove…’ verrebbe da dire oggi, alla luce dei tanti anni in cui il progetto è stato accantonato. Quale il suo pensiero in merito?

E’ un’opera di cui si parla dai primi anni ‘90, definita in forma progettuale con l’allora assessore Paolo Roccuzzo nella giunta Chessari e più volte rivista, sostenuta da soggetti della società civile. Perché si arenano progetti pubblici significativi e rilevanti come questo e come il progetto di mobilità del prof. Ciuffini? I finanziamenti non sono il vero problema. Ciò che è mancata è stata una condivisione ampia di un progetto di città, attraverso l’attivazione di percorsi democratici di consenso e partecipazione. Il fatto che ora si sia data vita ad una società pubblica a cui partecipano numerosi cittadini per sostenere il Comune nella realizzazione del progetto, credo sia la prova oggettiva di quanto sopra ho detto.

Si è già ad agosto inoltrato e solo adesso dovrebbe essere divulgato il piano riguardante la pianificazione delle iniziative estive sul territorio comunale di Ragusa, ritiene sia plausibile?

Pienamente in linea con una amministrazione in cui l’attività culturale è priva di un assessore di riferimento, la delega è trattenuta dal Sindaco che sembra affaccendato in tante altre cose ed il settore turistico passa da un assessore all’altro senza alcun sollievo per quanti sperano in ricadute positive dall’attività turistica; basta vedere come il piano di spesa della tassa di soggiorno sia stato il frutto non della programmazione della giunta e della propria maggioranza, ma di un gruppo di minoranza del consiglio che lo ha scritto e a cui si è accodato il gruppo consiliare del M5S e un paio di consiglieri del Pd. Nelle città normalmente amministrate si elabora il piano annuale strategico delle attività culturali e degli interventi per il turismo. Ma ciò presuppone un progetto più ampio di città che questo Sindaco e quest’amministrazione non hanno perché eletti per caso; progetto di cui in tre anni non sono riusciti ancora a dotarsi.

Ecco appunto, proventi delle royalties e tassa di soggiorno, due strumenti che portano soldi alle casse comunali. Ritiene siano utilizzati in modo adeguato? Quale, eventualmente, il suo suggerimento per ottimizzare il tutto?

Le royalties che ricordiamo hanno portato negli ultimi tre anni circa 60mln di euro nelle casse del comune amministrato dal M5S, sono il segno concreto della inadeguatezza di questa amministrazione; sono stati sparsi in tanti rivoli di cui è difficile dare conto, nonostante richieste ufficiali di documenti relativi alla spesa. Somme per lo più disperse nella spesa corrente e qualche spicciolo per opere pubbliche. Andavano investite in modo massiccio ad esempio nei progetti del Paes, secondo quanto previsto da un ordine del giorno approvato dal consiglio, per ridurre complessivamente il costo dell’approvvigionamento energetico del Comune. Basta ricordare che da quest’anno il servizio idrico costerà per i ragusani circa 10mln di euro, di cui 5mln solo di energia elettrica per il sollevamento dell’acqua. Un investimento intelligente avrebbe iniziato un percorso per ridurre del 50% la bolletta dell’acqua.

Mancano due anni alle prossime amministrative, quali gli interventi urgenti che dovrebbero a suo avviso essere realizzati oppure ultimati nel prossimo biennio dall’amministrazione Piccitto?

Primo: il piano particolareggiato del centro storico giace inerte ed improduttivo perché il decreto di approvazione del C.R.U. lo ha svuotato di elementi importanti che avrebbero offerto ai cittadini strumenti per riadeguare le propri abitazioni a standard ottimali, favorendo un flusso abitativo di ritorno nel centro storico. L’amministrazione non ha predisposto alcuna variante al piano, atteso l’errore a monte di non aver contro dedotto alle osservazioni del comitato regionale per l’urbanistica.

Secondo: l’elaborazione del nuovo piano regolatore generale e delle norme tecniche di attuazione, richieste fra l’altro dalla esecutività del piano paesaggistico della provincia di Ragusa.

E mancano sempre due anni, o forse molto meno, per individuare una vostra proposta, nell’area di centrosinistra, che sia un valido competitor, ritiene sia possibile una soluzione unitaria?

L’unità è meglio della divisione e credo che intanto il Pd a Ragusa debba cercare percorsi di sintesi e di unità, anche se i segnali che percepisco vanno in direzione opposta. Ma ciò che rende elettoralmente competitiva una proposta politica è la qualità della proposta stessa. Ragusa ha compreso, grazie al duo Piccitto/Martorana e ad altri come loro, anche di ambiti politici non esclusivamente pentastellati, come nuovismo, giovanilismo sono semplificazioni per vincere una elezione, ma non per governare società complesse come la nostra città. La qualità della proposta si giocherà attraverso le competenze ed esperienze politiche ed amministrative che si saprà mettere in campo ed un programma che abbia a monte un credibile modello di sviluppo per Ragusa.

Tributi a Ragusa. Dicono si tratti di un annus horribilis. Quale a suo avviso un metodo per mantenere in buono stato di salute le casse dell’Ente e non gravare sui cittadini e sulle attività commerciali?

Intanto già con il bilancio appena approvato si sarebbe potuto procedere alla riduzione della pressione fiscale sui cittadini ragusani per circa 6mln (vedi emendamento Iacono, Massari ed altri). Il percorso per ridurre le tasse deve muoversi su tre livelli: il primo livello è legato ad un maggiore affinamento dell’azione degli organismi di monitoraggio interni per verificare puntualmente le caratteristiche della spesa legata all’organizzazione e che occupa il 49% del totale delle uscite. Il secondo livello, la riduzione del costo dei servizi più pesanti per i cittadini: la tassa sui rifiuti (trasformando la raccolta della differenziata in ricchezza e in minori costi del servizio) ed il canone idrico (riducendo il costo dell’approvvigionamento energetico). Terzo livello una seria politica contro l’evasione dei tributi locali.

Marina di Ragusa. Tanti ristoratori si lamentano che la stagione non è ancora decollata e si registrano considerevoli ritardi, addebitando parte di tutto ciò anche alle ferree regole imposte sui cosiddetti ‘orari della movida’. Cosa ne pensa?

Regole, buon senso e deliberazione partecipata rappresentano la triade che permette a Marina di tenere insieme le esigenze di tutti i soggetti. Ancora una volta è mancata la cultura della partecipazione e del coinvolgimento nella deliberazione di tutti i soggetti portatori d’interesse. Democrazia deliberativa e democrazia diretta dovevano essere i cardini del M5S, in realtà per essi democrazia diretta significa che uno dirige e tutti gli altri seguono. Ma è anche chiaro che Marina deve essere oggetto di una attenta riflessione programmatoria per valorizzarla a livelli internazionali e verificare le possibilità di zonizzazioni che orientino l’organizzazione della vita non solo nel periodo estivo, ma per l’intero arco dell’anno.

Infine, in materia di politiche culturali, cosa pensa di quanto sta facendo l’amministrazione anche a fronte della sua proposta di candidare Ragusa quale Capitale della Cultura?

L’amministrazione si è detta disponibile a sostenere la candidatura di Ragusa a capitale italiana della cultura 2020; finora non è stata formalizzata alcuna delibera, né alcun impegno di spesa, ma sono convinto che questo progetto, proprio per le sue caratteristiche, nel senso che per essere credibile e vincente dovrà essere il progetto di tutta la città in tutte le sue articolazioni, sarà pienamente sostenuto dall’amministrazione. Del resto esiste forse un modello di sviluppo nuovo per Ragusa che non sia incentrato sulla cultura?